Rifanno l'asfalto su via di Boccea. Viene rimesso il bitume ma l'asfalto copre il tombino e di fatto lo rende inutilizzabile. E dove questo non viene fatto, lo strato di copertura è troppo alto e nascono nuove buche sulla strada. Questa volta, a causa della lotta al degrado.
I cantieri nella Capitale
Il cantiere non è finito, ma la via è stata riaperta al traffico, «con il risultato che diversi monopattini e un motociclista hanno sono caduti per incidenti», tuona Marco Giovagnorio, consigliere di Fratelli d'Italia del XIII Municipio. Il tratto di asfaltatura ha coinvolto il tratto di via Boccea tra piazza Irnerio e largo Boccea.
«Sono stati costretti a recintare alcuni tra i tombini più pericolosi con i birilli segnalatori: è diventato un rischio passare da quelle parti - aggiunge - Ed è una beffa, proprio perché si sperava che l'attività di manutenzione straordinaria servisse a sistemare una volta per tutte lo stato della strada.
IL DEGRADO
A qualche chilometro di distanza c'è il quartiere di Collina delle Muse. «Qui la terra ha riempito completamente i tombini, ed è una cosa talmente tanto vecchia che si è cementata - prosegue Giovagnorio - I comitati da tempo stanno chiedendo un intervento, ma è proprio il caso di dirlo che non si è mossa foglia». Da Boccea al Tuscolano, sempre emergenze legate alla manutenzione. Questa volta in via Lucio Elio Seiano, dove il marciapiede è pieno di erbacce che arrivano fino alla strada. «Siamo costretti a camminare per strada perché sul marciapiedi è davvero impossibile - dice Emanuela, una delle residenti - senza contare delle foglie che cadono e che otturano continuamente le caditoie già bloccate dai rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti». Da questa settimana è partito il piano straordinario del Campidoglio per la pulizia, la manutenzione dei tombini, delle caditoie e dei canali di scolo, per un autunno che, a causa proprio dei mutamenti del clima, si preannuncia davvero caldo. Il Simu, il Dipartimento capitolino sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana e l'Ama hanno messo su una lista di priorità su cui intervenire. Priorità ai sistemi di scolo dell'acqua in prossimità delle fermate della metro e delle aree che oltre ad essere maggiormente a rischio sono tra quelle più trafficate e vissute. Gli interventi di pulizia procedono con un ritmo di circa 800-900 caditoie al giorno, per arrivare complessivamente a 10 mila entro la fine dell'anno. Partiti anche gli interventi di diserbo, con un piano che prevede lavori su 50 strade al giorno: tra queste lungotevere Marzio, lungotevere Testaccio, via del Muro Torto, corso d'Italia, viadotto dei Presidenti, via Tiburtina, via Filippo Fiorentini, via della Pisana, via Damiano Chiesa, via Flaminia vecchia. Seguirà anche un piano straordinario di potature per gli alberi a rischio crollo.