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Per questo il comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia promuove la campagna di sensibilizzazione «Usa la testa non rovinarti la festa», rivolta soprattutto ai giovani, per educarli al corretto uso dei fuochi pirotecnici legali e disincentivare l'acquisto dei pericolosissimi fuochi illegali, che spesso provocano tante vittime, specie negli adolescenti. «La battaglia - precisano dal Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia - potrà essere vinta se si riuscirà a far comprendere, soprattutto ai giovani, che il problema è essenzialmente culturale. In questi casi, quasi sempre gli incidenti sono dovuti a disattenzione e non a fatalità».
Ma come riconoscere, innanzitutto, un botto illegale? I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un'etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d'appartenenza e le modalità d'uso. I Carabinieri reggiani ricordano i consigli promossi dalla campagna nazionale dei Carabinieri contenenti un decalogo per l'uso sicuro dei fuochi d'artificio. In particolare al momento dell'accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia; se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi; fare attenzione agli adolescenti fra i 10 e i 14 anni di età che sono i più a rischio di incidenti; i fuochi di artificio vanno accesi all'aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti; non esistono fuochi sicuri, perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare e fare incendiare i vestiti.
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