Roma, api: scoperti 11 alveari con 5 chili di miele in un ufficio in via Gregorio VII

L'allarme di una dipendente: gli insetti avevani nidificato nella parete di uno studio di Interior Design

L'alveare rimosso nella parete di un ufficio in via Gregorio VII
di Alessia Perreca
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Martedì 21 Novembre 2023, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 21:31

L’estate è terminata da diversi mesi, ma api e vespe ancora popolano diversi quartieri della Capitale. L’ultimo alveare era stato rimosso, giorni fa, a Tivoli: gli insetti avevano creato il loro nido in un incavo di una pianta.  Ieri, un’altra colonia è stata scovata nella parete di uno studio Interior Design in via Gregorio VII: 11 favi, decine di migliaia di api e una grande riserva di miele. «Anomalie che possono verificarsi nel mese di novembre perché gli imenotteri, in questa stagione, hanno nidificato ovunque», spiega a il “Messaggero”, l’esperto etologo Andrea Lunerti.

La scoperta 

L’allarme è scattato qualche giorno fa quando una dipendente di un ufficio si è resa conto di un incessante andirivieni di api fuori dall’edificio, al quarto piano, di un palazzo in via Gregorio VII.

La paura iniziale era legata alla possibile presenza di un nido di Orientalis. In realtà, la “sorpresa”, era ben celata dentro le mura del locale: un grande alveare contenente anche circa 5 chili di miele. «Le Orientalis tentavano di aggredire e catturare le api», osserva l’etologo Lunerti. La colonia giaceva da oltre tre anni vicino all’ingresso di un tubo ed era riuscita a raggiungere l’intercapedine dell’edificio. «Le abbiamo aspirate quasi tutte - prosegue l’esperto - e questa mattina saranno condotte in un’arnia speciale dove potranno così affrontare l’inverno attraverso una sostanza artificiale che le aiuterà a riprodurre il miele». 

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Stagione anomala

La scoperta di ieri non è l’unico caso singolare che si è verificato nel corso delle ultime settimane. Dopo lo sciame che ha interrotto la raccolta d’olive nelle campagne di Tivoli, lo scorso 14 ottobre,  api erano state rinvenute all’interno di un muro spesso di 50 centimetri, a Nepi. «Preferiscono le strutture costruite dall'uomo che garantiscono più calore sicurezza della cavità di un albero», dice Lunerti. 

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Come dobbiamo comportarci? «Nessuna iniziativa autonoma perché è un momento peraltro in cui nascono le api che vivranno d’inverno: sono molto più robuste e hanno la possibilità di uscire dal loro nido alla ricerca di sostanza utili a nutrire la loro famiglia. È il periodo dei "saccheggi": le colonie forti aggrediscono le deboli e per tali ragioni è necessario fare attenzione a non avvicinarsi al nido».

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