“Poesie a Casarsa”, è stata la sua prima opera d’esordio. Una raccolta di 14 componimenti redatti nella lingua materna, il dialetto friulano, uscita alla fine di Luglio del 1942. Non solo poesie, però. Pier Pasolini è stato anche un grandissimo regista, documentarista, intellettuale, attore e sceneggiatore abbracciando peraltro il mondo del teatro, della musica e della pittura. Una varietà di interessi e linguaggi che hanno accompagnato per decenni la storia del nostro paese, dalla fine della seconda guerra mondiale alla metà degli anni Settanta. Esattamente fino al 1975, quando nella notte tra l’uno ed il 2 Novembre di quello stesso anno, Pasolini venne ucciso e il suo corpo fu ritrovato all’Idroscalo di Ostia, in circostanze, ad oggi, non del tutto chiare.
LA MOSTRA
Per celebrare i 101 anni dalla sua nascita, a Montesacro, è stata organizzata la mostra pittorica “La meglio Gioventù”, curata da Luca Pandolfi, sociologo e docente universitario presso la Pontifica Università Urbanina.
“Il lavoro - ha spiegato al Messaggero, il Professor. Luca Pandolfi, antropologo ed autore dei quadri - nasce dal desiderio di raccontare il pensiero di Pasolini attraverso l’arte. Avevo letto alcuni suoi testi e li avevo trovati fortemente interessanti. La capacità di Pasolini di descrivere elementi della società di quegli anni che si sono poi rilevati profetici tutt’oggi: dalla questione dei migranti, alle mode giovanili nelle loro contraddizioni.” “Ho iniziato così - ha aggiunto Pandolfi - a far dialogare saggi, romanzi, sceneggiature pasoliniane con l’arte.” “Un primo esperimento d’ arte e comunicazione”, ha sottolineato e raccolto in un catalogo dal titolo “Frut, fantassút, zòvin, zovinút”, dove le opere di Pasolini s’incontrano con i dipinti e disegni - in tecnica mista - di Pandolfi.
“La mostra di Luca Pandolfi - ha dichiarato in un nota l’assessore alla Cultura per il Municipio III, Luca Blasi - è la seconda tappa di mercART ed è veramente un piacere portare un evento su Pasolini in questa forma che mescola pittura e parole. La “Nuova Gioventù” sarà un evento artistico che vivrà proprio in uno di quei luoghi di scambio che a Pasolini piacevano. come un mercato rionale di fatto è: luogo di odori e sapori forti, di urla, attraversato da mille culture e tradizioni; un luogo vivo e pieno di contraddizioni.”