Allarme polpette ai “chiodi” nel centro storico di Tivoli. Da qualche giorno vicino al duomo sono comparse delle palline di carne farcite con pezzi di metallo. Un anno fa segnalazioni ed episodi analoghi. L'obbiettivo, peraltro facendole crudelmente soffrire, è uccidere le bestiole, cani e gatti, randagi e non. Un cane è già morto in via del Colle, poco distante dalla cattedrale, ma in questo caso fatale al povero Sansone, questo il nome del cagnone, è stato un boccone di carne avvelenata per la disperazione del proprietario che ha sporto denuncia. Della vicenda è stato informato anche il Comune, sindaco ed assessore all'Ambiente, e soprattutto la Polizia Locale, anche se per gli agenti è pressoché impossibile controllare tutto il dedalo di viuzze e vicoli della parte vecchia di Tivoli.
L'INDIGNAZIONE
La reazione dei residenti è stata indignata. Nel centro storico di Tivoli sono apparsi molti volantini per avvisare i possessori degli animali: «Attenzione!!! Qualche criminale ha messo bocconi avvelenati per cani e gatti». Polpette ai chiodi sono state ritrovate anche vicino al Mensa Ponderaria, un sito archeologico che ospita una piccola colonia felina.
Molti pensano alla presenza di una specie di “maniaco”. Nei mesi scorsi nell'area del Duomo sono state ritrovate altre polpette, questa volte fritte, ma con dentro dei pezzi di vetro anziché dei chiodi. Diverso ripieno, uguale pericolosità. Un ritrovamento, peraltro, denunciato da una ragazza che si occupa della colonia felina dei giardini Coccanari, anche questi vicino alla chiesa. Si tratta di zone “abitate” da mici ma in cui passano anche decine di cani, tra i randagi e quelli portati a spasso.
L'allerta è rimbalzata sui social network con decine e decine di commenti. «L'inciviltà non arretra - si leggeva su una delle pagine di Facebook in cui è finito l'avviso del pericolo - l'odio per i gatti non diminuisce e spesso chi assiste a tali atti non denuncia e questo alimenta la loro forza di non essere mai scoperti». «Chi gestisce una colonia sa quanti ostacoli trova, quante molestie subisce ogni giorno - ha aggiunto una delle donne che cura queste colonie - e spesso a pagare sono gli animali».