Scuola Roma, la crisi della matematica: mancano 500 professori. Neolaureati per far fronte alle carenze d’organico

Problemi a trovare insegnanti di ruolo anche per le cattedre di chimica e fisica

Scuola Roma, la crisi della matematica: mancano 500 professori. Neolaureati per far fronte alle carenze d’organico
di Flaminia Savelli
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Sabato 4 Febbraio 2023, 00:19


Sono pochi. Anzi pochissimi i docenti di ruolo nelle discipline scientifiche per le scuole medie e le classi superiori. Sono i numeri a raccontare la fotografia nelle classi della Capitale e nel Lazio. 

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La lista è arrivata a 500 caselle vuote per le materie di matematica, fisica e chimica. Ma non è la sola voce che preoccupa i presidi romani.

All’appello del corpo insegnante mancano infatti anche 800 insegnanti di sostegno. Ancora: tra maggio e settembre saranno 50 i dirigenti scolastici che andranno in pensione. 


LE SUPPLENZE
Per assicurare lezioni regolari, in attesa di sciogliere il nodo sui docenti di ruolo, i dirigenti hanno chiamato anche neo laureati. Una scelta obbligata per i dirigenti che ancora a ottobre, a causa di un problema con l’algoritmo delle selezioni attivato dal Ministero dell’Istruzione, contavano 2.500 cattedre vuote. Ma terminata l’emergenza tra errori nell’algoritmo e prime rinunce, i conti ancora non tornano e proprio sul numero per i prof di matematica. 


QUESTIONE ECONOMICA
Una questione spinosa che parte da lontano: «Intanto c’è l’aspetto economico che è sempre più determinante. Negli ultimi anni i laureati nelle materie scientifiche hanno scelto altre carriere più remunerative. 
Questo ha ristretto e di molto il numero dei docenti da reclutare» spiega Mario Rusconi, presidente dell’Assopresidi Lazio: «La questione è stata sollevata al Ministero dell’Istruzione ma sulle possibili soluzioni, siamo in attesa di capire in che direzione andare. Intanto - prosegue il presidente Rusconi - quello che ci preoccupa è la formazione dei nostri ragazzi. In alcuni casi, con la docenza vacante, abbiamo chiamato in supplenza giovanissimi neo laureati. Una soluzione - sottolinea - che ci consente di assicurare la continuità didattica, fondamentale soprattutto dopo i due di Covid che hanno reso tutto molto più complicato. Ma adesso è necessario offrire anche un livello di istruzione idoneo, alla pari degli altri paesi europei».


PRESIDI IN PENSIONE 
E sale già l’allerta per le assegnazioni del prossimo anno. «Nelle aree metropolitane temiamo che possa accadere quanto accaduto lo scorso anno con il sistema Gps. Ecco perché lanciamo l’appello al ministero di svolgere le convocazioni delle supplenze in presenza. Cioè di nominare una tassk force tra funzionari e dirigenti scolastici incaricati delle assegnazioni e delle supplenze» dice Saverio Pantuso, segretario federale Uil scuola Lazio.  Lo stesso per gli 800 insegnanti che mancano e che, anche in questo caso, è stato sostituito con docenti ancora non formati. Infine si è già accesa la spia rossa anche per le dirigenze scolastiche di scuole medie e licei. Con i 50 presidi prossimi alla pensione e con l’elenco a disposizione che non coprirà tutte le nomine. Il rischio è che uno stesso preside sia destinato a più scuole. Per questa ragione verrà applicato il sistema delle reggenze. 

 

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