«No, non siamo ai tropici. Siamo a Roma, ma ormai nei nostri cieli siamo abituati a vedere i pappagalli, e nessuno si stupisce più di questa rumorosa e colorata presenza». Sono le parole di Francesca Manzia responsabile del Centro Recupero Fauna Selvatica della Lipu di Roma, quando si è vista di fronte un intero ceppo di albero con al suo interno il nido con 6 parrocchetti nati da poco. A portarglielo una famiglia di Guidonia, luogo dove sono stati ritrovati.
Il nido con i pappagallini
«Era un nido all’interno di una cavità di un albero con 6 parrocchetti al suo interno.
I volatili a Roma
In questo periodo i rondoni, i parrocchetti, i gabbiani reali o altri uccelli migratori sono all’ordine del giorno alla Lipu. «Per i prossimi venti, trenta giorni penseremo noi a svezzarli - conclude la responsabile del CRFS dell Lipu di Roma - il problema sarà il dopo, perchè la Regione Lazio ci ha vietato di liberarli in natura, e non avendo alternative dovremo tenerli in gabbia, non potremo neanche affidarli a privati». I parrocchetti monaco contrariamente a quelli del collare creano dei nidi enormi, una sorta di condominio, che utilizzano sia come tana che per la riproduzione. E questo può creare problemi di tenuta dei rami sui quali sono realizzati, con conseguenti ricadute in tema di sicurezza.