Pini a Roma, un appello per salvarli: da Ostia a Villa Borghese, le situazioni più a rischio

Controlli del Comune sui Fori Imperiali e su via Cristoforo Colombo. Pineta Sacchetti attaccata da un parassita

Da Ostia a Villa Borghese: appello per salvare i pini. Ecco le situazioni più a rischio
di Laura Bogliolo
3 Minuti di Lettura
Sabato 22 Luglio 2023, 06:52

Nel parco di Castel Sant'Angelo il nemico è il cerambice, insetto che mangia i lecci. «Sono caduti in poco tempo tre enormi tronchi, erano vuoti all'interno: ho chiesto invano l'intervento del Servizio Giardini per evitare una tragedia» dice l'architetto Michele Natoli, presidente dell'associazione Parco di Castel Sant'Angelo che l'altro giorno ha contato 90 ceppi (quel che resta di alberi caduti tra pini e lecci) nell'area verde a due passi da San Pietro. A Villa Glori, invece, in pochi anni sono stati più di 200 i pini abbattuti a causa della cocciniglia tartaruga. «Ma la cocciniglia arriva quando il pino è già debilitato, a causa, ad esempio, di potature errate». Lo hanno gridato a gran voce le associazioni che si sono riunite proprio al Parco di Castel Sant'Angelo per denunciare «la mancata e corretta manutenzione degli alberi di Roma, così come lo scarso controllo». Soltanto due giorni fa si è schiantato, in un attimo, poco dopo le 7, un pino secolare a piazza d'Aracoeli. Ieri sopralluogo dell'assessora all'Ambiente, Sabrina Alfonsi: «Saranno 27 i pini della zona sottoposti a controlli». Focus anche sui Fori Imperiali. «Arriveremo fino a Largo Corrado Ricci dove i pini sono già stati controllati perché lì è previsto uno dei tre interventi Pnrr della Sovrintendenza» ha aggiunto Alfonsi.

 

LE DENUNCE

Tra le zone a rischio ci sono la Colombo (dove il Comune ha già effettuato verifiche) via di Castel Fusano e la via del Mare dove, spiega Alfonsi, partono i controlli. Il Campidoglio assicura che i crolli sono diminuiti (143 nel 2018, 36 nel 2022), ma intanto monta la protesta per endoterapie (la cura contro la cocciniglia) non fatte o non terminate (ci vuole la seconda dose), «la potatura errata delle chiome dei pini che indebolisce il sistema immunitario dell'albero» dice Jacopa Stinchelli, presidente del "Comitato villa Glori in difesa dei pini e dei parchi storici" (socia di Italia Nostra) che sta unendo le istanze di una quarantina di associazioni della Capitale. «I pini di Monte Mario, così come quelli di viale delle Terme di Caracalla sono a grave rischio - afferma Stinchelli - a villa Glori abbiamo dovuto avviare una raccolta fondi per pagare la endoterapia, riuscendo così a salvare 30 pini: perché il Comune non cura gli alberi di Roma?».
Lo stesso avevano fatto, con l'aiuto di Italia Nostra, nel 2021, salvando un'ottantina di alberi. Alberi di cui, soprattutto in estate, si sente la mancanza, visto che secondo gli esperti l'ombra di un pino riesce a far abbassare la temperatura anche di 10 gradi. «A Roma in due anni si sono persi migliaia di pini, a villa Borghese hanno potato alcuni pini dopo la endoterapia, una pratica sbagliatissima» dice Francesca Marranghello, consigliera di Italia Nostra e parte del comitato di Villa Glori. «Gli alberi della Pineta Sacchetti - aggiunge Franco Quaranta, storico attivista dei "Volontari Decoro Tredicesimo" - sono stati attaccati da un ulteriore parassita, il blastofago, capace di uccidere pini già debilitati: durante la nevicata del 2012 vennero fatte potature drastiche agli alberi che hanno ormai 80, 90 anni. Sono stati trattati da ditte incaricate dal Comune al fine di combattere la cocciniglia nel 2020 e nel 2022 con un po' di ritardo: ora la Pineta Sacchetti si trova in una condizione molto critica». Intanto oggi altri tre pini saranno abbattuti in piazza San Marco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA