Ha sparato un colpo in aria e uno alla ruota dell’auto dei rapinatori ma per la Questura non può più maneggiare armi e la legge lo indaga per eccesso colposo di legittima difesa. Maurizio Pontillo, 46 anni, un passato da guardia giurata, fedina penale immacolata, dal 16 marzo scorso, ovvero da quando ha subito la rapina degli incassi del suo bar-ricevitoria di Casal Palocco, è piombato in un incubo. La Questura di Roma gli ha ritirato il porto d’armi perchè «non sussistono assolute garanzie sulla capacità di non abuso delle armi e delle autorizzazioni in materia». E la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo ha iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di legittima difesa «in relazione alle esplosioni pericolose in un luogo abitato».
LA DINAMICA
I fatti si riferiscono alla rapina che Pontillo ha subito il 16 marzo in via di Casal Palocco. Era nella sua auto, in coda al semaforo che immette sulla Colombo, proprio sotto casa dell’allenatore della Roma, Rudi Garcia, quando è stato affiancato da un bandito a piedi che con una mazza ferrata ha spaccato il finestrino e gli ha portato via il borsello con 37mila euro di incasso. La reazione di Pontillo, come attestato anche dal verbale dei carabinieri, è stata immediata ma improntata ad un atteggiamento prudente a garanzia degli altri automobilisti. Armato di una Smith & Wesson, «nel rincorrere i malviventi (Pontillo) esplodeva prima un colpo in aria e subito dopo un altro all’indirizzo dell’auto dei rapinatori, mirando a colpire la ruota posteriore sinistra» è scritto nel rapporto.
LA CAUTELA «Ero allenato al poligono - rammenta il negoziante - e avrei potuto sparare subito al rapinatore ma ho evitato.