Annega davanti ai bagnanti a Campo Ascolano: l'uomo aveva 45 anni, è la terza vittima del mare in 20 giorni

Gli altri morti il 21 giugno e il 3 luglio

Annega davanti ai bagnanti a Campo Ascolano: l'uomo aveva 45 anni, è la terza vittima del mare in 20 giorni
di Moira Di Mario
3 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Luglio 2023, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 09:02

Dramma del mare ieri a Torvaianica. A perdere la vita un uomo di 45 anni di origine nordafricana che si è tuffato in mare all’altezza della spiaggia libera di Campo Ascolano. La stessa dove il 3 luglio scorso era morto anche Paolo Florio, 47 anni, mentre stava facendo il bagno con il figlio di 10 anni. Ieri mattina, poco dopo le 9, il quarantacinquenne è entrato in acqua davanti all’arenile di via Brema, ma dopo pochi minuti ha iniziato ad annaspare.

I soccorsi sono scattati immediatamente con i marinai di salvataggio che hanno recuperato l’uomo, provando a rianimarlo mentre aspettavano l’arrivo dei medici del 118 che hanno fatto l’impossibile per salvargli la vita.

Ogni tentativo è tuttavia risultato vano. Una tragica coincidenza, quella di ieri, che ha messo di nuovo a dura prova l’assistente bagnanti che sia ieri che lunedì scorso ha fatto di tutto per salvare la vita dei due uomini. Sul posto anche la guardia costiera locale a cui è affidata l’indagine. La costa di Torvaianica, senza insenature e rientranze, è particolarmente soggetta alle correnti che creano spesso buche anche profonde già a pochi metri dalla battigia. Depressioni che possono trarre in inganno e mettere in seria difficoltà anche nuotatori provetti. Non è escluso che una di queste abbia colto alla sprovvista la vittima mentre nuotava tranquillamente. La paura di non riuscire a tornare a riva potrebbe aver fatto il resto. L’uomo sarebbe annegato anche se solo l’autopsia chiarirà l’esatta causa del decesso.


LE CAUSE
Sarebbe stato invece un malore ad aver provocato la morte di Paolo Florio mentre il 3 luglio scorso faceva il bagno con il figlio nello stesso tratto di mare. Anche lunedì scorso il mare non era particolarmente mosso, ma la corrente era piuttosto forte. Per questo padre e figlio non si erano allontanati molto dalla riva,  una cinquantina di metri. Dopo qualche minuto, la mamma del bimbo si era resa conto che qualcosa non andava. L’assistente bagnante si era tuffata e dopo poche bracciate aveva raggiunto il bambino. L’uomo era invece crollato sott’acqua. La baywatch lo aveva recuperato, trasportato a riva, cercando disperatamente di rianimarlo con il massaggio cardiaco e il defibrillatore ma il cuore già non dava più segni di attività. A nulla erano servite le manovre dei medici del 118 arrivati da Ostia che avevano l’impossibile per salvarlo. Secondo l’equipe sanitaria l’uomo sarebbe stato colto da un malore mentre era in acqua e sarebbe morto immediatamente. Non si sarebbe tratto dunque di annegamento, come sembra essere successo ieri.

Quella di ieri è la terza tragedia del mare a Torvaianica. Il 21 giugno scorso un pescatore amatoriale di telline era rimasto impigliato con una corda alla boa nel tratto di mare davanti alla spiaggia libera a ridosso dell’approdo delle barche da pesca. I marinai di salvataggio del Comune di Pomezia si era tuffati immediatamente. Con loro anche i colleghi dello stabilimento balneare vicino per dare una mano e il personale della guardia costiera. Trasferito in eliambulanza l’uomo, 50 anni di origine polacca ma da anni residente nella zona, era morto durante il trasporto in ospedale.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA