Tuffo fatale dopo aver mangiato, il malore e il dramma: Maria Cristina Bejenariu morta davanti alla figlia e al compagno

La tragedia nel lago di Martignano, vicino Roma: la donna aveva 43 anni

Tuffo fatale dopo aver mangiato, il malore e il dramma: Maria Cristina Bejenariu morta davanti alla figlia e al compagno
di Chiara Rai
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 08:50

È morta di fronte agli occhi della figlia e del compagno Maria Cristina Bejenariu, 43 anni residente a Roma, di nazionalità romena. Lunedì Maria Cristina era in spiaggia con la nipotina di 3 anni, la figlia di 16 e il suo compagno. I quattro erano al lago per trascorrere la giornata immersi nella natura incontaminata del parco di Bracciano e Martignano. Da quanto hanno raccontato alcuni testimoni presenti hanno mangiato e poi poco dopo madre e figlia sono entrate in acqua per farsi il bagno. Sono bastati pochi secondi per accusare un malore. Per la donna quel bagno è stato fatale. Con lei in acqua c'era la figlia di 16 anni, che ha avvertito sintomi di svenimento mentre era già immersa ed ha chiesto subito aiuto. Fortunatamente è stata subito vista e soccorsa dapprima dai bagnanti che si trovavano vicino le donne. La ragazza è stata trasportata in elicottero d'urgenza al policlinico Gemelli di Roma. Sul posto c'era anche la nipote della vittima, una bambina di soli tre anni, e il compagno che ha assistito al dramma e che in quei momenti si è preso cura della piccola nonostante sia ancora sotto choc. Perdere la compagna in pochi secondi e non poterle salvare la vita perché è tutto successo velocemente.

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Sul posto, oltre ai sanitari del 118, anche i carabinieri della Compagnia di Bracciano.

Il medico legale intervenuto insieme ai militari dell'Arma ora deve stabilire l'esatta causa del malore. Se ne saprà di più dopo l'autopsia: non è escluso che la vittima e la figlia possano aver mangiato qualcosa che abbia poi causato una congestione. È stato disposto per oggi l'esame necroscopico. Purtroppo, se si mangia e durante la digestione si passa da una temperatura corporea ad un'altra si rischia di morire.

 

«Da non fare - ricordano i bagnini degli stabilimenti- immergersi o fare un tuffo in acque fredde quando si è surriscaldati e in fase digestiva. È bene ricordare che se vi è un'ampia differenza tra la temperatura esterna e la temperatura dell'acqua, può avvenire un fenomeno potenzialmente letale anche se si è a stomaco vuoto: l'idrocuzione».

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La tragedia di questa morte così prematura di questa mamma quarantenne ha scosso ancora di più una comunità provata in questo giorno da un altro decesso, quello del giovane Angelo, 19 anni di Roma originario delle isole Mauritius ma nativo di Mantova. È stato ritrovato lunedì nel lago di Bracciano. Il ragazzo era scomparso nel lago giovedì pomeriggio dopo un tuffo dal pedalò in compagnia con la madre e la sorella a 100 metri dalla spiaggia di Anguillara su viale Reginaldo Belloni. Il giovane aveva deciso di trascorrere un giorno di festa nella provincia a Nord di Roma. I vigili del fuoco lo hanno trovato intorno alle 7 del mattino e subito si è innescata una burocrazia piuttosto veloce per permettere ai familiari di celebrare i funerali dopo quattro lunghi giorni di attesa. La salma è stata riconosciuta nell'immediato dai genitori. L'autorità giudiziaria ha disposto subito l'affidamento del corpo alla famiglia. Lunedì la comunità di Anguillara Sabazia ha organizzato una fiaccolata per il giovane. Sono stati giorni di ricerche intense e in tanti sono rimasti a seguire gli accadimenti, coinvolti da una così triste vicenda. Diverse squadre dei vigili del fuoco sono state impegnate sia per la ricerche in superficie che in profondità con l'impiego di gommoni del nucleo sommozzatori oltre all'utilizzo dell'elicottero. A bordo della motovedetta i carabinieri della compagnia di Bracciano che hanno coordinato le operazioni. 

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