Mari e laghi più inquinati nel Lazio? Da Santa Marinella ad Ardea, ecco le aree peggiori. Legambiente: «Nella metà delle acque presenza di feci»

Legambiente: «Nella metà delle acque rilevati microrganismi di origine fecale»

Mari e laghi più inquinati nel Lazio? Da Santa Marinella ad Ardea, ecco le aree peggiori. Legambiente: «Nella metà delle acque presenza di feci»
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Sabato 12 Agosto 2023, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 15:51

Nel Lazio il 47 per cento dei campioni di acqua marina e lacustre analizzati è risultata oltre i limiti di legge, risultato peggiore di quello nazionale al 32 per cento. È il bilancio finale di Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023, presentato ieri da Legambiente al termine del viaggio delle campagne in tutta Italia. Se a livello nazionale sono stati il 32 per cento i punti di mare e laghi individuati come inquinati o fortemente inquinati per la presenza di microrganismi di origine fecale, molto peggio è andato nel Lazio dove i punti critici sono stati il 47 per cento di quelli analizzati lungo la costa e nei molti laghi della nostra Regione.

I NUMERI

In particolare, 49 i prelievi in tutto il Lazio e 23 i punti critici emersi dalle analisi: 8 nei laghi rispetto su 25 campionamenti e 15 in mare su 24 campionamenti. Nello specifico i punti risultati inquinati in mare sono: la foce del fiume Marta a Tarquinia, in via Aurelia km64 a Santa Marinella; la foce del fosso Zambra a Cerveteri; del fiume Arrone e della fiumara piccola a Fiumicino; la spiaggia altezza via Filadelfia a Pomezia e quella vicino le foci del Rio Torto e Fosso Grande ad Ardea, la spiaggia presso via Matteotti a Nettuno; Foce Verde e Foce Rio Martino a Latina; la foce del canale Sisto a Terracina; la spiaggia in via Gibraleon a San Felice Circeo.
«Nel mare del Lazio ci sono ancora troppi punti critici, a causa di scarsa o mancata depurazione delle acque reflue, evidentemente sono troppi i depuratori non funzionanti e troppe le abitazioni che scaricano abusivamente in mare o lungo i canali che, arrivando sul litorale ne peggiorano la qualità complessiva» dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, che aggiunge: «Così come continua il trend negativo lungo la costa regionale, è evidente che, anche dopo anni e anni di nostre segnalazioni, la qualità dell'acqua dei nostri laghi continua a migliorare quando i problemi puntuali che indichiamo, si affrontano e vengono risolti. Lo stato di salute delle nostre acque deve migliorare, a vantaggio dell'ambiente, della salute e dello sviluppo sostenibile e greeneconomy sul nostro meraviglioso mare e nei nostri bellissimi laghi», conclude.
Un trend negativo evidente sul mare. Va un po' nei laghi, dove, le più forti criticità sono state individuate sul Lago di Bolsena, 2 punti inquinati e 2 fortemente inquinati su 6 campionamenti, e sui Laghi Pontini, 1 inquinato e 1 fortemente inquinato sul Lago di Fondi, 1 fortemente inquinato e 1 entro i limiti sia sul lago di Sabaudia che di Fogliano.

LE CRITICITÀ

Critica la situazione sul Lago di Vico non per reflui fognari ma per impatto chimico di azoto e fosforo provenienti dalle colture circostanti, migliorata la situazione sul lago di Bracciano senza criticità, come senza criticità è il lago di Canterno, ottima la qualità nei laghi del Salto e Turano, nessuna criticità sul lago Albano troppo pieno però di rifiuti abbandonati nell'area ripariale.

LE PROPOSTE

Tre le proposte che Legambiente lancia alle istituzioni c'è la lotta alla "maladepurazione", la tutela della biodiversità e lo sviluppo dell'eolico offshore. Si tratta di provvedimenti di competenza nazionale e l'appello, quindi, è al Governo. Sul fronte "maladepurazione", per Legambiente è fondamentale che il Governo Meloni nomini il nuovo commissario per la depurazione e completare gli interventi sulla rete impiantisca prevedendo più risorse. Sul fronte tutela biodiversità, si deve accelerare nell'istituzione di nuove aree protette. Infine, per l'eolico, Legambiente chiede che si accelerino le procedure di autorizzazione di 72 progetti alcuni dei quali nel Lazio.
Fernando M. Magliaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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