Gatto ucciso da un colpo di petardo a Morlupo. La presidente dell'Enpa: «Chiediamo pene severe»

Altro episodio di violenza sugli animali

Gatto ucciso da un colpo di petardo a Morlupo. La presidente dell'ENPA: «Chiediamo pene severe»
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 13:56 - Ultimo aggiornamento: 19:21

Lunedi 15 gennaio a Roma più precisamente a Morlupo, è stato rinvenuto il corpo di un gatto morto, a causa di uno scoppio di petardi. Questo è un altro episodio di "violenza" nei confronti degli animali e per questo motivo ha deciso di intervenire l'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) che ha richiesto nei confronti di chi compie questi atti, pene severe e che gli venga riconosciuta la pericolosità sociale.

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La vicenda

Una signora che stava portando a spasso il proprio cane ha trovato il corpo del gatto e ha avvisato la Polizia Locale. Il gatto è stato trovato con evidenti segni di violenza causata dallo scoppio di petardi. Il corpo del felino era pieno di bruciature e pezzi di plastica fusa. L'orrore è probabilmente avvenuto domenica scorsa, nei giardini dell'anfiteatro di Piazza Diaz a Morlupo. Proprio in quello slargo sono stati segnalati continuamente alla Polizia Locale e alle Forze dell'Ordine dei ragazzini che sparavano bombe e petardi nel pomeriggio. La segnalazione all'ENPA è arrivata da due associazioni locali che collaborano con la sezione ENPA di Roma: La calico Odv e il club degli amici a quattro zampe Odv.

Le parole della presidente nazionale dell'ENPA

Carla Rocchi, la presidente nazionale dell'ENPA in merito a questa vicenda ha richiesto pene severe a chi compie questi gesti:«Dopo il caso di Barletta ci troviamo ancora di fronte a un gatto ucciso e torturato con i petardi, un orrore che si ripete e che conferma la spirale di violenza che sta colpendo gli animali in questo momento e che ci preoccupa enormemente.

Abbiamo subito attivato l'ufficio legale Enpa attraverso l'avvocato Claudia Ricci e stiamo cercando di capire se ci sono immagini di telecamere registrate nella zona. Ringrazio le volontarie delle associazioni che sono intervenute. Avevamo già lanciato un allarme sull'aumento delle violenze nei confronti degli animali da parte dei minori, sempre più spesso coinvolti in questi reati. Servono pene più severe e il riconoscimento della pericolosità sociale degli individui che compiono questi reati sugli animali. Fintanto che non otterremo questi strumenti per contrastare questa escalation di violenza e degrado sociale non ci stancheremo mai di chiederlo. La stretta correlazione esistente tra maltrattamento o uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altra condotta deviante, antisociale e criminale, definita Link, è stata ampiamente dimostrata dalla letteratura nazionale e internazionale. Il maltrattamento e l'uccisione di animali sono scientificamente ritenuti specifici indicatori di pericolosità sociale, ossia fenomeni predittivi di contemporanee o successive altre condotte devianti, antisociali o criminali. Per questo chiediamo pene severe e che venga anche riconosciuta la pericolosità sociale di questi soggetti».

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