Expo, ispettori in città, Favino fa da Cicerone: «L’Italia tifa per Roma»

Presentato il dossier sulla candidatura, il video dell’attore per spingere la Capitale. Oggi sorvolo di Tor Vergata con un pallone aerostatico

Pierfrancesco Favino
di Fernando M. Magliaro e Fabio Rossi
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 16:23

Metropolitana fino all’una di notte, tutti i giorni, dal 1° maggio al 31 ottobre 2030: ossia per l’intera durata dell’Expo Roma. È uno degli impegni presi dal Campidoglio, da mettere in campo se Roma vincerà la corsa per ospitare la prima edizione del prossimo decennio dell’Esposizione universale. Questo è uno dei punti emersi dalla prima giornata di incontri fra Roma - vertici del Campidoglio, Comitato promotore, aziende - e gli ispettori della delegazione del Bureau International des Expositions, il Bie. Saranno questi ultimi a stilare il rapporto sulla capacità della Capitale di ospitare l’Expo 2030. «È stato un ottimo inizio - sottolinea il sindaco Roberto Gualtieri - Abbiamo presentato le linee generali del progetto Expo. Ci siamo concentrati sulla città di Roma, i suoi punti di forza, la sua capacità di accoglienza e i progetti di rilancio: siamo fiduciosi».

Video


LA VISITA
Si parte presto: poco dopo le 9 di mattina, la delegazione del Bie - il segretario del Bureau, Dimitri Kerkentzes; e gli li ispettori, Albina Faria de Assis Pereira Africano, Rolando Javier Ruiz Rosas Cateriano, Per Sjonel; più i membri del segretariato Anca Anghel e Pauline Santoni e il coordinatore della comunicazione, Ronald Cullens - sale le scale di via di San Pietro in Carcere.

Gualtieri li attende a metà della salita, per un primo affaccio sui Fori Imperiali, con la “promessa” di una vista ancor più mozzafiato dal balconcino della stanza del primo cittadino. Una cosa che nessun’altra città di quelle in corsa - Riad, Busan e Odessa - può vantare.

Subito dopo si sale per il portone di Sisto IV e il grande scalone che porta nella Sala delle Bandiere, allestita per la presentazione del dossier romano. Con Gualtieri ci sono, ovviamente, i tecnici del Comitato Expo 2030, il presidente Giampiero Massolo e il direttore generale Giuseppe Scognamiglio, più tutta la giunta e il mondo delle imprese, fra cui Aeroporti di Roma, Acea e Camera di commercio. L’interruzione arriva all’ora di pranzo con la salita a Terrazza Caffarelli dove è stata allestita una delle sale per i ricevimenti: tovaglie bianche, centrotavola con rose bianche e candide ortensie, menu con ravioli ripieni di burrata di Andria con pomodoro verde concassé, basilico e granella di mandorle, flan di melanzana, carpaccio di carne, tournedos di vitella con patate novelle e caponatina di melanzane. «Il clima è molto positivo e molto disteso - osserva Massolo - Sono fiducioso, ho partecipato alla preparazione del documento di candidatura, so cosa c’è scritto, e so quanto coerente e consequenziale sia questo progetto», anche perché «sento il supporto del sistema Paese, non mi sono mai sentito solo anche nell’avvicendarsi dei governi, sia da parte delle istituzioni che del mondo delle aziende, di quello dell’università, della società civile».


IL MATTATORE
A pranzo la scena la conquista tutta Pierfrancesco Favino che, come racconta lo stesso Massolo, ha incontrato l’interesse di uno dei delegati «che ha stimolato Favino per quel che riguarda le produzioni cinematografiche che vedono Roma protagonista del settore. E devo dire che Favino non si è certo sottratto al confronto. Il segretario generale del Bie, Kerkentzes, lo conosceva per aver visto alcune pellicole». Favino, in un video di presentazione di Roma, dice: «Sono orgoglioso di sostenere la candidatura Expo 2030, perché l’idea che dice anche il logo, è che Roma sia una porta aperta in questo momento a tutto il mondo. Qualcosa che è parte non solo della romanità ma dell’italianità. Come dato fondante del nostro Paese. Roma è una città aperta, come diceva il titolo dell’omonimo film di Rossellini. Roma è la città migliore per ospitare Expo 2030. Chiunque viene a Roma ha voglia di ritornarci. Chiunque verrà a Roma sarà benvenuto e non si scorderà di Roma».
IL PROGRAMMA
Oggi l’agenda prevede una giornata decisiva: dopo una sessione di lavoro ai Mercati di Traiano, gli ispettori dovrebbero visitare il parco dell’Appia Antica, con il presidente Mario Tozzi, e il Parco degli Acquedotti. Di certo c’è un passaggio agli studios di Cinecittà. A seguire il sopralluogo alla location principale dell’Expo, la Vela di Calatrava a Tor Vergata, dove l’architetto Carlo Ratti illustrerà il suo progetto in forma di plastico ma anche con la realtà aumentata, grazie a un pallone aerostatico che porterà gli ispettori ad ammirare il sito (e quello che ci sarà nel 2030) da cento metri d’altezza. In serata, infine, cena alla Galleria Colonna.
Fernando M. Magliaro
Fabio Rossi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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