Elena Baruti, morta a 18 anni sulla Nomentana. I funerali e la lettera d'addio: «Voglio musica e gioia»

Elena Baruti, morta a 18 anni sulla Nomentana. I funerali e la lettera d'addio: «Voglio musica e gioia»
di Flaminia Savelli
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Sabato 8 Maggio 2021, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 05:37

Non ha voluto lasciare nulla al caso Elena Baruti, la 18enne studentessa del liceo Giulio Cesare investita mentre attraversava la via Nomentana e morta dopo due giorni di agonia lo scorso 2 maggio. È stata sua sorella Giulia, durante i funerali di ieri mattina nel chiostro della chiesa Sant'Agnese, a leggere la lettera che la studentessa aveva lasciato alla famiglia: «Elena ci aveva detto che sotto il gira dischi aveva lasciato una lettera per noi, in caso le fosse accaduto qualcosa».

 

Dunque è iniziato così il lungo addio a cui hanno partecipato più di 300 persone. Una funzione che per il rispetto delle norme anti Covid è stata celebrata nello spazio esterno della Chiesa sulla via Nomentana. Con i fiori sull'altare e alle spalle un maxi cartellone con tutte le foto della ragazza scomparsa. Quindi le parole che la stessa ragazza aveva scritto il 5 maggio del 2019: «Cara famiglia, non è per tristezza o altro che vi scrivo questa lettera. Ho solo pensato che prima o poi morirò e ho deciso di scrivervi. Vi ringrazierò per sempre per l'amore e la gratitudine con cui mi avete cresciuta. Mi avete dato tutto non vi ringrazierò mai abbastanza. Voglio ricordare tutte le persone che ho incontrato e che ho amato: ricordate le cose importanti ogni giorno.

Vi voglio bene» aveva scritto.

Una lettera quella della 18enne che prosegue con le sue ultime volontà: «Non so se la nostra religione lo permette ma se potete crematemi e poi spargete le miei ceneri in un posto bello e calmo. Vorrei donare tutti gli organi, anche gli occhi, e vorrei un funerale bello, allegro. Con tanti discorsi tanto da annoiare le persone che sono presenti. E poi vorrei che fosse suonata la canzone di Paul McCartney, Goodbye».

E così la grande famiglia di Elena ha organizzato la celebrazione esaudendo ogni richiesta. Uno dopo l'altro, tra le lacrime e ricordi l hanno parlato i familiari e poi gli amici. A partire dalla sorella Giulia che ha ricordato i momenti terribili dell'incidente: «Ti ho visto stesa a terra e non mi rispondevi. Poi però ti sei ripresa, giusto il tempo di salutarmi. Perché non saresti mai andata via senza salutarmi. Mi fa paura una vita senza te, ho avuto una migliore amica, non una sorella. Per noi sei stata un raggio di sole che ci ha riscaldato».

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Quindi i ricordi degli zii, delle migliori amiche: «Ci siamo scelte ogni giorno, sei e resterai la nostra anima gemella». Gli ultimi a salutare sono stati i genitori: «Vogliamo ricordare Elena come un dono e mai come una perdita- ha detto papà Andrea - Vi salutiamo ringraziando tutti coloro che ci sono stati accanto e i medici che l'hanno curata con amore e dedizione. Vi salutiamo con una sua frase: ricordate le cose importanti ogni giorno». Al termine del funerale la bara bianca è stata accompagnata fuori dal parco della chiesa sulle note di Goodbye, la canzone che la stessa Elena aveva scelto, e da decine di palloncini verdi.


L'INCHIESTA
Grande la commozione tra gli amici e compagni del Giulio Cesare. La preside, Paola Senesi, ha già disposto che alla studentessa venga conferito il diploma ad honorem. Intanto l'inchiesta della procura prosegue. Sul caso indagano anche gli agenti della Municipale del gruppo Nomentano che per primi sono intervenuti la sera del 29 aprile sul luogo dell'investimento, lungo la via Nomentana all'incrocio con via Sant'Agnese. Secondo i primi rilievi il conducente, che dopo lo schianto si è fermato, stava viaggiando verso Porta Pia sulla corsia del bus. Le immagini delle telecamere dell'impianto semaforico hanno accertato che ha rispettato il verde: «Non l'ho vista, è comparsa all'improvviso e non sono riuscito a evitarla» ha detto agli investigatori l'uomo ora indagato per omicidio stradale.
 

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