Dengue, casi in aumento a Roma e nel Lazio: decine di segnalazioni di febbre sospetta. «Tracciamento necessario per evitare focolai»

Secondo i medici, febbre alta e prolungata e malessere diffuso dovrebbero far scattare le "sirene" per sospetto di Dengue

Dengue, aumentano i casi a Roma e nel Lazio: «decine le segnalazioni di febbre sospetta, necessario tracciamento per evitare creazione di focolai»
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Lunedì 18 Settembre 2023, 15:54

Continuano ad aumentare i casi di Dengue in Italia, soprattutto a Roma e nel Lazio. Decine le segnalazioni ai medici di famiglia, che si stanno muovendo per affrontare al meglio la situazione, tracciare i casi ed evitare la creazione di focolai.

Dengue, salgono i casi a Roma e nel Lazio: i sintomi della malattia (e come viene trasmessa)

La situazione

Secondo Pierluigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg Roma e vice segretario nazionale vicario della Fimmg, la Federazione italiana di medicina generale, «La Dengue è l'ultima new entry delle patologie che arrivano negli studi dei medici di famiglia.

Da mesi però stiamo molto attenti nella valutazione dei casi sospetti perché nel Lazio c'è un aumento per la prima volta. Ecco che una febbre alta e prolungata, associata a un malessere diffuso dovrebbe far scattare le "sirene" per sospetto di Dengue. Magari dopo aver escluso altre malattie, aver chiesto se c'è stato un viaggio all'estero in zone endemiche. Oggi è però fondamentale tracciare i casi, siamo a 28 nel Lazio, capire se ci sono relazioni e analizzare anche dove andare a intervenire e prevedere anche l'evoluzione per non creare focolai».

«I colleghi si sono allarmati ed è iniziato il tam-tam sulla nostra rete per capire come assistere questi casi sospetti di Dengue, abbiamo anche detto di indirizzare i pazienti allo Spallanzani per verificare la diagnosi con il test - aggiunge Bartoletti - Si deve capire se siamo di fronte a casi autoctoni e prendere le dovute contromisure. Molti hanno rush cutanei che fanno pensare ai sintomi della Dengue».

Le parole di Massimo Andreoni

Nell'ultimo bollettino dell'Istituto superiore dei sanità (Iss) sono in totale 165, con il Lazio che ha visto salire i contagi, cresciuti a 28, e la Lombardia già a 50. «Dobbiamo entrare nell'ottica che la Chikungunya, la West Nile la Dengue sono malattie endemiche anche in Italia, un problema sanitario importante visto che in alcuni casi possono anche essere malattie mortali. Quindi siamo preoccupati e l'aumento dei casi Dengue, soprattutto nel Lazio e a Roma, dimostra come il movimento delle persone con i viaggi porti ad importare contagi perché le persone arrivano con il virus. Soprattutto sulla Dengue, è importante che i medici di famiglia vigilino se pazienti hanno una febbre alta e strana, con forti dolori e rash cutanei. Devono imparare a riconoscerla». Lo spiega all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore di Malattie infettive all'Università Tor Vergata di Roma.

«Roma è una meta turistica - prosegue Andreoni - con milioni di persone che vi transitano, quindi è alta la possibilità che arrivino anche soggetti che portano il virus e danno il via all'instaurarsi di un focolaio autoctono che è molto semplice, visto che la zanzara Aedes è presente anche qui da noi, punge una persona con la Dengue e poi la trasmette ad un altro soggetto». L'arrivo dell'autunno potrebbe invertire la tendenza? «Senza dubbio - risponde l'infettivologo - queste zanzare, rispetto ad altre, sono sensibili agli sbalzi termici». La malattia da virus Dengue ha «un impegno generale molto importante, febbre alta, dolori osteoarticolari e anche un impegno respiratorio - avverte Andreoni - Per avere la certezza di avere la Dengue serve un esame del sangue specifico, un test diagnostico riservato a centri qualificati. Ma la stranezza della malattia deve richiamare l'attenzione del medico di famiglia. Capisco che in passato questa tipologia di malattie esotiche lontane da noi non venisse approfondità durante il percorso universitario, ma oggi sono qui - ammonisce l'esperto - e diventeranno sempre più comuni».

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