Castel Gandolfo, il cartello che invita le auto a non correre: «Qui i bambini giocano ancora per strada»

Castel Gandolfo, il cartello che invita le auto a non correre: «Qui i bambini giocano ancora per strada»
di Karen Leonardi
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 09:23

C'è ancora un paese, uno tra i pochi in tutt'Italia, che protegge il fantastico mondo del gioco all'aperto dei più piccoli e, con un salto all'indietro, riporta a quando i bambini si divertivano in strada con un pallone o nascondendosi dietro i palazzi. Attenzione, rallentare: in questo paese i bambini giocano ancora per strada. Chi arriva nel borgo di Castel Gandolfo, a due passi dal solenne Palazzo Pontificio affacciato sullo specchio lacustre, si trova davanti a due cartelli - posti agli ingressi del centro - con l'invito ad andare a bassa velocità per rispettare i piccoli che corrono all'aria aperta, mentre sognano cosa fare da grandi. La segnaletica è un chiaro no agli smartphone e alla playstation, oggetti sempre più presenti nelle camerette dei giovanissimi, nonostante l'allarme lanciato dagli esperti.

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L'INVITO
Automobilisti, rallentate: partite di pallone in corso. Può sembrare una piccola cosa ma somiglia a una rivoluzione, nella società virtuale di oggi. Qui, nel caratteristico centro scelto dai papi per i loro soggiorni estivi, è dunque possibile imbattersi non solo in segnali di divieto, targhe storiche e parchimetri, ma anche in una porta di calcio improvvisata con i gessetti o (immaginata) con due lattine ammaccate. E, magari, può anche capitare di sentire un gioioso Uno, due, tre, stella e vedere giovanissimi saltellare su una gamba nelle caselle numerate del gioco della campana.
«Quello sulla tutela del gioco all'aperto è uno dei più importanti cartelli di cui una città possa fregiarsi dice con orgoglio Alberto De Angelis, sindaco di Castel Gandolfo così proteggiamo uno spazio pubblico dove camminano e giocano i bambini, tuteliamo il loro mondo e le loro espressioni.

Un Comune può dirsi accogliente per le attenzioni che mette in campo a favore dei cittadini».


«Lieti di essere un piccolo borgo - aggiunge il vicesindaco, Cristiano Bavaro - che ha il privilegio di vedere i propri bambini giocare in strada. Dobbiamo tutelarli in tutti i modi». Ricordi intramontabili, immagini ereditate dalle generazioni passate, che si auspica possano tornare in auge ovunque. Il gioco all'aperto è un'usanza quasi sconosciuta agli adolescenti di oggi, ma dagli effetti straordinariamente positivi sulla formazione dei ragazzi, in termini di senso dell'orientamento e di rispetto delle regole. «Negli anni sono stati condotti diversi studi - spiega Lucilla Zenobi, psicologa dei Castelli Romani, esperta di problematiche giovanili- sia sul versante pedagogico sia su quello psichico, che hanno portato allo stesso risultato: giocare all'aperto fa bene perchè rafforza le difese immunitarie, favorisce la coesione, sviluppa il sistema cognitivo e l'autostima». Oggi si calcola che solo il 14% dei ragazzi giochi o svolga attività all'aperto tutti i giorni. Ne consegue una serie di disagi di natura fisica e psicologica che colpiscono i più piccoli, sempre più distanti dalla natura. «Per questo motivo - aggiunge l'esperta - sembrano essere più inclini all'iperattività, al comportamento irrequieto e alla disattenzione. Che la natura e le attività all'aperto siano una grande fonte di ispirazione ed una grande risorsa per l'apprendimento dei ragazzi ce lo ricordano anche le fiabe, quasi sempre ambientate nel bosco, con animali».

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