Cantieri a Roma, più di mille aperti: come cambierà la Capitale. Gualtieri: «Avviate 1322 opere»

Nel “Rapporto alla città” il sindaco Gualtieri ha fatto il punto sul lavoro svolto

Cantieri a Roma, più di mille aperti: come cambierà la Capitale. Gualtieri: «Avviate 1322 opere»
di Francesco Pacifico
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Venerdì 17 Novembre 2023, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 15:07

«Una cosa è certa: senza cantieri non ci sono disagi, ma non c’è nemmeno futuro». E quando pronuncia queste parole davanti alla platea dell’Auditorium, Roberto Gualtieri sembra rivolgersi più ai cittadini, ai romani, che alla platea di autorità che lo ascolta. Ma soprattutto fotografa la sua Roma, che grazie alla spinta di Giubileo e Pnrr è passata dalla fase del «ripartire» a quella del «trasformare. E ora la trasformazione è entrata nel vivo. La Capitale è un grande cantiere a cielo aperto, con a ottobre ben 1322 cantieri pubblici. E nei prossimi mesi lo sarà ancora di più». Ieri il sindaco ha presentato il “Secondo Rapporto alla Città”. E intervenendo per più di un’ora ha mescolato progetti avviati o realizzati, sfide per il futuro e qualche autocritica - come la frequenza delle metro che «non è assolutamente a livello accettabile» e un po’ di polemiche. Per esempio quando richiama il governo per i tagli ai Comuni - «una scelta sbagliata» - che per Roma vale 25 milioni e «che peggiorano una situazione già di grave sotto-finanziamento». 

Gualtieri: Per Roma disegno di trasformazione imponente della città

LA LINEA

In questo bilancio sul primo biennio a Palazzo Senatorio, più che il suo lavoro e quello della giunta, Gualtieri però promuove la linea intrapresa per accelerare il rilancio infrastrutturale.

Non a caso ricorda che «andavano fatte nel 2009» le manutenzioni in corso sui binari della linea A, che impongono alla metro di interrompere il servizio alle 21.30 dalla domenica al giovedì. «Guardando al futuro della nostra città abbiamo deciso di non rinviare ulteriormente opere indispensabili per Roma». Che infatti, anche per i ritardi passati, sconta disservizi su trasporti, raccolta dei rifiuti o per il traffico.

Durante il suo discorso, come detto, il sindaco ha alternato interventi fatti e rilanciato progetti futuri. Se sono in funzione 1.322 cantieri, promette entro la fine della legislatura, «la riqualificazione profonda di tutti gli 800 chilometri della grande viabilità e di quella secondaria, scavando fino a 50 cm di profondità per fare un nuovo manto stradale che duri almeno 15-20 anni». Finora, anche grazie all’apporto di Anas, è stato realizzato il 30 per cento del piano. Eppoi c’è da «porre fine alla vergogna di interi quartieri o isolati che sono completamente privi di marciapiedi». Sul fronte dei trasporti, senza dimenticare l’acquisto di nuovi bus e treni, dal cantiere di piazza Venezia nascerà «la stazione metro più bella del mondo». Ma entro il 2030 - è partita la fase per la progettazione - si vogliono concludere il prolungamento delle linee attuali (Battistini -Monte Spaccato, Battistini-Monte Mario o Rebibbia-Casal Monastero). Nello stesso periodo si vuole aprire il cantiere della linea D. La nuova piazza davanti alla Basilica di San Giovanni valorizzerà «la vocazione spirituale e popolare» di quest’area, mentre la placca pedonale di piazza Pia eliminerà «l’autostrada urbana che separava Castel Sant’Angelo e San Pietro». Più, in generale - parlando delle opere finanziate con 13 miliardi di fondi di Giubileo, Pnrr o coesione - Gualtieri sostiene che il cronoprogramma rispetta i tempi previsti, «anche lavorando di notte». L’obiettivo finale dei cantieri già inaugurati e da inaugurare è una città che coniughi «cultura, innovazione, sostenibilità e inclusione». Dove in un filo unico si susseguano l’apertura della rete dei teatri e il museo della Scienza, il termovalorizzatore, il collegamento 5G in metro, i centri per l’innovazione a Corviale o a Torbella e la possibilità di erogare entro il 2025 al cento per cento dei i romani la carta d’identità elettronica in tempi rapidi.

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