Automobilisti furiosi pronti a un ricorso al Tar per contrastare i limiti di velocità imposti sulla strada provinciale via Braccianese. La Città Metropolitana nel giro di tre settimane ha cambiato due volte i limiti sulla via Braccianese. Nell'intera tratta di Roma e provincia, dal chilometro zero al trentatreesimo. Prima di marzo variava tra i 70 e i 90 chilometri orari. Il 15 marzo è stata portata a 30 chilometri orari. Poi con una nuova ordinanza firmata la prima settimana di aprile si è tornati al limite di velocità di 50 chilometri orari. Da qualche giorno vige il limite di 30 chilometri su alcuni tratti di quattro strade provinciali - Braccianese; Palidoro Crocicchie; Settevene Palo II; SP 4/C Statua. Questi continui cambiamenti uniti alle lagnanze dei pendolari e residenti hanno fatto scattare il malumore dell'Acdc, l'associazione centrale per la difesa dei diritti e doveri dei cittadini: «I limiti vengono imposti perché la strada è dissestata spiega il presidente Carlo Leoni va, invece, riasfaltata e messa in sicurezza. Percorrerla a 30 chilometri orari o a 50 chilometri orari di velocità è praticamente impossibile. In questo modo si scaricano solo le responsibilità sugli automobilisti». Carlo Leoni, presidente si dice pronto a fare ricorso al Tribunale Amministrativo affinché venga ripristinato il limite di 70 chilometri in vigore fino al 21 marzo.
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In una nota l'associazione pone tre domande agli organi del Consiglio metropolitano: «La messa in sicurezza delle Strade Provinciali comporterà un risanamento generale della stesse? Come è possibile che in più di dieci anni non si siano ancora trovati i finanziamenti per un risanamento dei tratti di strada oggetto del nuovo limite di velocità? I proventi delle multe in questi anni, sono stati dirottati verso il risanamento di altre strade?».
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«La nuova cartellonistica, come prescrive il codice della strada, semmai doveva essere aggiornata dopo l'ordinanza non prima», spiega Leoni. Nel frattempo, continua l'escalation di incidenti nell'hinterland romano e soprattutto sulle strade consolari. Sulla Flaminia, sulla Braccianese e la Cassia Bis così come sulle arterie ad alto scorrimento non c'è sufficiente segnaletica e in molti tratti l'illuminazione è assente. Soltanto a metà febbraio si sono verificati due incidenti uno ai confini con Riano e l'altro a Trevignano Romano per un bilancio totale di un morto e cinque feriti gravi tra cui una donna ridotta in fin di vita. Teatro dell'incidente che ha visto coinvolte quattro vetture la via Tiberina, strada ad alto scorrimento che ogni giorno viene percorsa da migliaia di pendolari, piena di buche, quasi totalmente priva di segnaletica orizzontale e di illuminazione. Così la provinciale per Capena e la Braccianese dove ultimamente stanno installando dissuasori di velocità all'altezza di Manziana. Ma intanto il limite di velocità e le buche continuano a creare disagi e i residenti sono sul piede di guerra.