Bombe nel lago Albano, l'allarme dal Comune di Castel Gandolfo: «Bonificare subito»

Bombe nel lago Albano, l'allarme dal Comune di Castel Gandolfo: «Bonificare subito»
di Chiara Rai
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Venerdì 18 Novembre 2016, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 08:36

“Metteremo in sicurezza l’area dove si trovano le bombe”. A parlare è l’assessore all’Ambiente e  vicesindaco di Castel Gandolfo Cristiano Bavaro intervenuto a seguito della video denuncia de Il Messaggero che ha immortalato decine e decine di ordigni della seconda guerra mondiale sommersi nel lago Albano, a solo un metro e mezzo di profondità, all’altezza di via dei Pescatori.  
 
Di fatto la situazione è questa: sebbene gli ordigni si trovino in un’area interdetta, dove vige una ordinanza del sindaco gandolfino Milvia Monachesi, l’area “rossa” non è più identificabile perché la segnaletica di pericolo e perimetrazione non si vede più. Perciò qualsiasi bagnante o natante può ritrovarsi a nuotare o navigare sopra le bombe senza saperlo.

 
Il Comune di Castel Gandolfo è dunque al lavoro per ripristinare una situazione di sicurezza per i fruitori del lago:  “Purtroppo in questi tre anni – ha detto Bavaro – si sono rubati addirittura le boe che delimitavano l’area dove si trovano gli ordigni. Adesso cercheremo di rendere visibile la zona interdetta in attesa però di ricevere una risposta risolutiva di una pronta e definitiva bonifica da parte della Regione Lazio”.
 
In effetti in quell’area è stata fatta solo una bonifica parziale degli ordigni bellici. A giugno del 2013 l’allora responsabile della direzione regionale del Suolo e difesa del territorio affidò i lavori di somma urgenza per la bonifica da ordigni bellici a una ditta impegnando circa 165 mila euro ma la rimozione dei residui bellici fu parziale e proprio per questo motivo il sindaco fece un ordinanza in attesa del completamento dei lavori. Dal 2013 ad oggi il Comune ancora attende una risposta: “La Regione è stata sollecitata per iscritto a completare la bonifica a novembre 2014, a maggio 2015 e a febbraio 2015 – aggiunge Bavaro – ora ci stiamo interessando per ottenere una risposta che sia risolutiva”.
 
L’amministrazione locale gandolfina non è la sola ad essersi mossa. Nel frattempo il presidente del gruppo FDI della Città Metropolitana Marco Silvestroni ha fatto un sopralluogo con il pattino sul lago verificando personalmente la situazione e presentato una istanza urgente al sindaco metropolitano Virginia Raggi e al delegato all'Ambiente: "La sindaca riferisca in Aula – ha detto Silvestroni – questa è una situazione preoccupante. Ho chiesto a Raggi di comunicare quali azioni intende intraprendere a riguardo, chiedendo anche di acquisire copia del verbale di esecuzione di fine bonifica da parte della società affidataria dei lavori e copia degli atti di liquidazione da parte della Regione alla ditta esecutrice della bonifica”.
 
In allerta anche Il Garante regionale del Servizio Idrico Integrato Paola Perisi che ha scritto al Prefetto di Roma, alla direzione Regionale Ambiente e a sindaci di Albano e Castel Gandolfo facendo presente una situazione che potrebbe mettere a rischio la salute e sicurezza dei cittadini: “Ritengo doveroso – si legge nella missiva -  portare a conoscenza degli organi specificamente competenti la suindicata situazione di grave pericolo, affinché gli stessi adottino tutte le misure urgenti di monitoraggio e salvaguardia, necessarie per tutelare la sicurezza pubblica e l’incolumità dei cittadini”. Qualcosa, dunque, si muove. Adesso inizia il conto alla rovescia per la rimozione delle bombe.
 

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