Quattro ragazzini si spingono troppo al largo, il bagnino li rimprovera e viene picchiato dal padre di uno di loro. È dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Fiorini un assistente bagnante ventenne “colpevole” di aver ripreso un bambino di 11 anni perché con il suo sup gonfiabile, una sorta di tavola da surf che si può utilizzare anche stando in ginocchio, aveva superato la boa che delimita la linea di sicurezza. Sono stati attimi concitati, l’altra sera nella zona Scafa di Ponte a Terracina.
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Il bagnino di uno stabilimento adiacente a quello dove è avvenuta l’aggressione, aveva chiesto al collega ventenne di aiutarlo a recuperare i quattro ragazzini, un undicenne di Bologna e tre sedicenni della provincia di Roma, che con i loro sup si erano allontanati al punto da non essere più visibili nemmeno con il cannocchiale.
Peccato che il padre del bambino non l’ha pensata allo stesso modo. L’uomo infatti dopo aver appreso dal figlio che era stato rimproverato duramente dall’assistente bagnanti si è recato nella sua postazione e lo ha preso a pugni. Il bagnino ha cercato di reagire ma il genitore ha sfilato un ombrellone dalla sabbia nel tentativo di utilizzarlo come arma per poterlo colpire. A placare l’uomo, che sembrava una furia scatenata, sono stati i carabinieri allertati da alcuni bagnanti. I militari, dopo aver raccolto le primi testimonianze e redatto i verbali di rito, hanno provveduto a fare scattare la denuncia nei confronti dell’aggressore. Ieri mattina a salvaguardia di quel tratto di spiaggia c’era un sostituto.
Il bagnino, che ha ricevuto una serie di colpi al collo ed alla testa, ha avuto una prognosi di cinque giorni. Di certo c’è che ieri mattina sulla spiaggia sotto gli ombrelloni non si faceva che parlare del bagnino picchiato da un bagnante perché aveva rimproverato il figlio.