«La prima volta che sono stato toccato avevo 10 anni, ero sulle scale dell'oratorio. Mi è capitato di dover subire di tutto». Sono passati anni da quel giorno, ma per Marco (il nome è di fantasia) la ferita è ancora aperta e ricordare fa ancora molto male. Stessa sorte anche per Giovanni (pure questo nome di fantasia) il secondo ragazzino, all'epoca 14enne, costretto a subire abusi per anni. Vittime giovanissime dei «tre nonni orchi». Mauro Pizzi, oggi 69 anni, e Bruno Pantaleoni ora 89enne - già condannati per violenza sessuale rispettivamente a dodici e otto anni di reclusione in abbreviato - e Domenico Ioculano 71enne - giudicato colpevole per prostituzione minorile e condannato a cinque anni di carcere ieri mattina. Tutti e tre erano stati arrestati nel 2019. Il giudice ha anche disposto una provvisionale di 200mila euro per ciascuna delle vittime. Per lui il pm Antonio Calaresu aveva chiesto tre anni e tre mesi. Con l'ultima sentenza si chiude una vicenda raccapricciante che sfiora l'inimmaginabile.
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LA VICENDA
Era il 2012, i due bambini amavano follemente giocare a calcio. Dopo la scuola si ritrovavano puntualmente al campetto dell'oratorio di una parrocchia nel quartiere San Paolo. Erano spensierati come tutti i bambini della stessa età. L'ambiente sembrava sicuro, ma lentamente, con il passare dei mesi, qualcosa ha cambiato completamente le loro vite. Il primo a notarli è stato Pizzi, un impiegato pubblico in pensione. «Mi dava qualche regalino, qualche soldo, sembrava quasi come un papà», ha raccontato una delle vittime. Ma quello non era un papà, era un pedofilo che lentamente era riuscito a conquistare la fiducia dei bambini. Li riempiva di complimenti, gli dava consigli mentre assisteva alle partite e faceva sempre il tifo per loro. Marco - che dopo gli abusi ha tentato il suicidio - non è italiano ed è il più piccolo tra i due. Aveva solo dieci anni. La dinamica era sempre la stessa: quando finivano le partite, Pizzi li invita a fare un giro in macchina. Non li portava mai insieme, sempre separatamente anche se la destinazione era sempre un appartamento.GLI ABUSI
È qui che i bambini hanno conosciuto gli altri due imputati, Pantaleoni e Ioculano. «Mi portavano in due case diverse.
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