Roma, agguato ultrà ai tifosi del Napoli in piazza Bologna. «Erano 30, ci hanno presi a sprangate e calci»

I romanisti rovinano la festa scudetto: sono dieci gli aggressori identificati

Roma, agguato ultrà ai tifosi del Napoli in piazza Bologna. «Erano 30, ci hanno presi a sprangate e calci»
di Alessia Marani
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Sabato 6 Maggio 2023, 00:03

«Li ho sentiti urlare, nemmeno il tempo di voltarmi per capire chi fossero che ho sentito una botta micidiale alla testa, sono caduto e giù calci contro di me. Erano almeno in venti, forse trenta, tutti vestiti di scuro e incappucciati, coi caschi calati sul capo o in mano da usare a mo’ di armi. Avevano i manganelli. Si sono avventati alla rinfusa sui primi che gli capitavano, a un ragazzo che sventolava bandiera del Napoli lo hanno massacrato. C’erano anziani, donne, un bambino con il cagnolino, nessuno scrupolo per loro. Erano organizzati e decisi». Sale la tensione ultrà sull’asse Roma-Napoli dopo la guerriglia di gennaio in autostrada e il furto su commissione dello striscione dei Fedayn giallorossi a opera dei tifosi della Stella Rossa di Belgrado. Il racconto è di Santiago Del Prete, 24 anni, di origini partenopee e a Roma per motivi di studio e di lavoro. Lui non ha nulla a che fare col mondo ultrà, ma giovedì notte è finito all’Umberto I per le percosse ricevute da un commando di incappucciati mentre era in piazza Bologna a brindare allo scudetto degli undici di Spalletti. È stato medicato e dimesso con 7 giorni di prognosi, adesso ha un livido sulla testa: «Mi hanno fatto la Tac e per fortuna non c’è nulla di rotto, sono un miracolato». Alcuni del commando sono stati già identificati dalla polizia e saranno denunciati. Tra loro ci sarebbe anche qualcuno che ha partecipato agli incidenti di Badia al Pino.

QUESTIONE DI TERRITORIO
L’episodio di piazza Bologna secondo gli inquirenti, infatti, si inquadra nella faida innescata tra le Curve della Roma e del Napoli: il raid a caccia dei napoletani vale il messaggio che «a Roma non si festeggia», lo stesso che gli ultras friulani hanno scritto a chiare lettere in un comunicato dopo le botte ai napoletani al termine del match di Udine che ha consegnato il titolo agli azzurri: «Non sono tollerati festeggiamenti di alcun tipo da parte dei napoletani».

Ma torniamo a piazza Bologna.

Santiago era tra la ventina di tifosi azzurri che si erano ritrovati casualmente nella piazza a brindare tra cori, sciarpe e vessilli. «Io ero là con mio cugino - spiega - con il quale avevo visto poco prima la partita in zona, poi ci siamo detti “prendiamoci una cosa a piazza Bologna” dove c’erano anche delle ragazze. Ci saremmo fermati al massimo dieci minuti perché volevamo proseguire direttamente in auto per Napoli. Ma non ne sono passati nemmeno cinque che sono arrivati quegli invasati, non so chi siano, una banda di delinquenti. Mi sono trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato, poteva andare peggio». Alcuni residenti riprendono la scena dalle finestre. Si vede il commando sbucare da una delle strade dietro il “Meeting”, colpire all’impazzata almeno una decina di persone, per poi dileguarsi dallo stesso punto. Le telecamere di zona hanno immortalato il raid, fin dal momento in cui i primi picchiatori sono affluiti intorno alla piazza. Le immagini sono state acquisite dalla polizia. L’altra sera, poi, c’erano diversi agenti in borghese e della Digos in giro per monitorare gli spostamenti delle tifoserie. Almeno un terzo dei componenti del commando sarebbe già stata identificata, si tratterebbe di tifosi romanisti, alcuni già noti per la loro intemperanza. Ieri, oltre a Santiago, però, nessun’altra vittima dell’agguato si sarebbe presentata in polizia. «Sono stato chiamato per formalizzare la denuncia negli uffici di via Forlì e nessun altro c’era stato - racconta - nemmeno quel ragazzo che sicuramente se l’era vista più brutta di me». 

LE FOTO DA UDINE
Non è stato l’unico episodio di violenza che nella Capitale ha rovinato la festa dei tifosi napoletani. In zona Furio Camillo, sull’Appia, e a Ostia, è stata sfiorata la rissa per il furto di bandiere partenopee. Furti simili sono stati segnalati ai Castelli. Mentre indagini sono in corso per capire se vi fossero ultras romanisti in trasferta anche a Udine dove, al termine del match di giovedì sera, alcuni supporter dell’Udinese hanno aggredito i tifosi napoletani durante l’invasione di campo. Vale la pena ricordare che in occasione del recente Roma-Udinese un gruppo di ultrà friulani ha solidarizzato in Curva coi Fedayn giallorossi. E l’altra sera da Udine, sono partite le foto con i drappi sottratti ai napoletani. 
 

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