Roma, a Corso Francia ancora stop ai camion: lavori al viadotto non prima di un mese

L'assessorato assicura: "Nessun rischio crollo". La rabbia dei cittadini: "Avrebbero dovuto controllare prima"

Roma, a Corso Francia ancora stop ai camion: lavori al viadotto non prima di un mese
di Francesco Pacifico e Giampiero Valenza
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 06:32 - Ultimo aggiornamento: 06:35

Entro un mese partiranno i lavori per sistemare la crepa sul cavalcavia di Corso Francia. Soltanto questa mattina, dopo un nuovo sopralluogo dei tecnici si capiranno meglio i tempi e l'entità dell'intervento, che comunque costringerà il Comune a chiudere per qualche giorno l'infrastruttura. Certo è che dopo lo stop ai camion sopra le 3,5 tonnellate, non sarà interdetta la circolazione agli altri mezzi. Anche perché, come ha spiegato ieri l'assessore capitolino ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, «non c'è nessun pericolo di crollo sul cavalcavia del Foro Italico: dalle verifiche del nostro Servizio di sorveglianza, che interviene in modo puntuale e approfondito, emerge molto chiaramente che non esiste alcun pregiudizio statico». Intanto, sempre il Campidoglio, rafforza i controlli sui strada e ponti della Capitale, anche sfruttando la tecnologia, per esempio, con la piattaforma di monitoraggio Star (Segnalazioni e tracciamento delle anomalie di Roma).


Sabato scorso, in seguito a una segnalazione di un cittadino, i vigili del fuoco e la polizia locale hanno riscontrato una crepa, ben visibile da chi passa per Corso Francia, verso il lato dell'intersezione con via Bartolomeo Gosio.

Pur non essendo stati riscontrati danni di natura statica sulla carreggiata, si è deciso di interrompere il transito dei mezzi pesanti su via del Foro Italico, arteria tra le più importanti e trafficate nel quadrante Nord della Capitale: da allora - ed è probabile che dovranno farlo almeno per un mese - i veicoli con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate sono costretti a uscire agli svincoli precedenti, evitando di passare sul ponte.

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Sempre su Corso Francia sono state posizionate transenne a protezione dei passanti, nei pressi delle fermate degli autobus verso via Flaminia. Ma l'accaduto ha finito per creare qualche preoccupazione tra i residenti. «Roma - dice Gisella - è tutto un disagio, ma qui viviamo una situazione davvero critica. La crepa avrebbero dovuto controllarla e riparla prima». Alla fermata del 223, Maria, che deve raggiungere la Cassia, chiede a chi aspetta il bus con lei: «È sicuro che non è pericoloso stare qui?».
Stando ai primi rilievi fatti dai tecnici, non ci sono rischi per automobilisti e passanti, anche perché - ha aggiunto l'assessore Segnalini - «il danno sul cavalcavia riguarda la sola copertura in calcestruzzo della struttura portante, che dalle analisi effettuate risulta integra. Nello stesso verbale dei vigili del fuoco - prosegue Segnalini -, che sono intervenuti immediatamente insieme al presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, è evidenziato che non sono stati rilevati particolari dissesti, tanto è vero che il ponte è rimasto sempre transitabile. La prescrizione di chiudere in via cautelativa ai veicoli con peso superiore alle 3,5 tonnellate è dovuta alle eventuali vibrazioni e al conseguente rischio di ulteriore caduta di calcinacci». La crepa, poi, che riguarda la sola copertura in cemento, è localizzata nella porzione terminale dell'elemento di raccordo, al di fuori della zona carrabile del cavalcavia».

 


TECNOLOGIE
Segnalini, quindi, respinge «inutili allarmismi» e ricorda «che tutti i nostri oltre 500 ponti sono soggetti, come le strade, a una sorveglianza costante». Detto questo, le strutture capitoline avrebbero comunque deciso di rafforzare le verifiche, anche sfruttando al meglio la piattaforma Star, che ha ottenuto dal Comitato Scientifico della Conferenza Esri Italia il premio "Smart Infrastructure 2023" a Roma Capitale. Il riconoscimento questa mattina sarà ritirato dall'assessore ai Lavori pubblici.
Con una serie di sensori, la piattaforma Smart registra le anomalie sui manti stradali e quelle strutturali su infrastrutture viarie e opere di collegamento: quindi buche e crepe sulle principali arterie come su ponti e sottopassi. «Questo sistema - spiega l'assessore - è stato un ottimo supporto a tutti i lavori stradali che abbiamo attivato anche grazie agli accordi quadro che ci hanno permesso di intervenire in un anno e mezzo su oltre 200 chilometri della viabilità principale. Perché grazie a Star, un'anomalia viene tracciata dal momento in cui viene segnalata alla fase nella quale viene risolta, e visualizzata tramite un'applicazione Web e un pannello di controllo». Finora questo strumento ha permesso di intervenire su 200.000 anomalie.
 

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