Lazio, Polverini verso le dimissioni
Pressing di Berlusconi: non lasciare

La Polverini al toga party di De Romanis
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Mercoledì 19 Settembre 2012, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 03:02

ROMA - Il governatore del Lazio, Renata Polverini, avrebbe deciso di dimettersi. Si attende l'ufficialit della notizia, trapelata da ambienti della Regione, anche se non mancano le smentite. Una lunga e intensa giornata, quella del presidente della regione, al termine della quale avrebbe preso questa decisione a seguito dello scandalo fondi del Pdl Lazio. Autorevoli esponenti del partito confermano che il passo d'addio è una «tentazione molto forte in queste ore» per la governatrice. Una decisione invocata a gran voce dall'opposizione. Il governatore a Mattino 5 aveva tuonato: «Troppe mele marce nel Pdl. Chiederò alla Cancellieri i tempi e le condizioni per andare al voto se si dovesse procedere con questo disastro». Come preannunciato, nel pomeriggio la Polverini è stata ricevuta al Viminale, per un incontro durato circa 20 minuti. L'ex capogruppo del Pdl, Franco Fiorito, intanto è stato interrogato per ore dai pm sulla vicenda fondi.

Dimissioni nell'aria. I fedelissimi non la vedono da nove ore. Renata Polverini è rimasta chiusa nelle sue stanze per tutto il pomeriggio. A meditare quello che stamattina aveva detto «qui la storia la faccio finire io». Dimissioni insomma. Minacciate e ora sempre più vicine. Ma, secondo quanto si apprende da esponenti pidiellini, il pressing per farle cambiare idea sarebbe tuttora in corso. La presidente della Regione Lazio avrebbe avuto un colloquio con Silvio Berlusconi che in tutti i modi le avrebbe chiesto di aspettare prima di prendere decisioni definitive. L'ex sindacalista medita. E si alzano fortissimi malumori dell'area degli ex An vicina a Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, che commenta: «Sarebbe bene che la pulizia politica investisse tutti gli angoli della Regione Lazio e di tutte le Regioni».

Berlusconi in pressing. Secondo fonti parlamentari pidielline, Berlusconi si sarebbe messo al lavoro per far tornare sui suoi passi la presidente del Lazio. Non possiamo permetterci di regalare la regione alla sinistra, sarebbe stato il ragionamento dell'ex premier. Prendiamo tempo e lasciamo sbollire la vicenda, sarebbe la parola d'ordine a Palazzo Grazioli. Il Cavaliere, infatti, è preoccupato per l'effetto domino, dopo che già in Lombardia il Pdl è stato investito dalla bufera Formigoni. E a Roma, in primavera, c'è la corsa per il Campidoglio, con in gioco il bis di Gianni Alemanno. Berlusconi non avrebbe nascosto la preoccupazione per le ripercussioni anche in vista delle elezioni nazionali: non possiamo presentarci alle urne con un partito sotto tiro, avrebbe detto ai suoi. È forte in queste ore il pressing dei vertici pidiellini regionali. Qualcuno mette in guardia: se Polverini lascia ci fa una bella figura, ma così cade tutto il palazzo.

La Polverini, raccontano, è amareggiata e delusa da quanto accaduto. La governatrice si vede come un volto «nuovo e pulito della politica, perché -ragionano in via dell'Umiltà- dovrebbe giocarsi in questa vicenda il suo futuro?». Un futuro che molti prevedono anche a livello nazionale. Angelino Alfano sta seguendo da vicino gli ultimi sviluppi della vicenda, mantenendo i contatti con i vertici laziali del partito. Smentita invece con una nota ufficiale di via dell'Umiltà, l'ipotesi di commissariamento del Pdl Lazio.

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