Il mito di Marilyn aleggia sui Giardini della Filarmonica. Si respira un’atmosfera patinata, giocata tra luci improvvise e ombre diffuse, coccolata dalla musica nostalgica di sottofondo che duetta con la voce seducente di Loredana Cannata. Eccola, la bella Loredana, diva e fan allo stesso tempo della Monroe, che porta sul palcoscenico della rassegna I Solisti del Teatro, il monologo “Marilyn – Her words”, opera che ha scritto, diretto ed interpretato ieri sera, come un omaggio alle ultime ore di vita dell’attrice, nell’estate del 1962. E sono tanti gli amici che l’hanno raggiunta per gustarsi una notte di bellezza e delizie incastonate lungo la via Flaminia. Arriva, il ballerino Samuel Peron, con cui la Cannata è molto amica dai tempi della loro coppia d’arte nella trasmissione “Ballando con le Stelle”.
Si vede elegante l’attrice Guia Jelo, che saluta il collega Federico Mancini, una lunga carriera tra teatro e televisione.
E non è mancato un momento di grande commozione quando gli artisti hanno ricordato la direttrice creativa della rassegna, Carmen Pignataro, scomparsa pochi giorni fa. A lei è stato dedicato il brindisi dopo lo spettacolo. Il rito, quello dei brindisi dopo gli applausi, è rimasto intatto (e c’è da scommettere che da lassù la grande Carmen avrà gradito). Tutti nei giardini fatati della Filarmonica romana, allora, per degustare un cocktail a base di gin tonic e del buon rum d'annata.
Quasi a tema con quell’America hollywoodiana, di molte luci e tante ombre, le stesse vissute da Marilyn Monroe. La tradizione della cena dopo teatro è stata rispettata. Complici le Cuoche Cuocarine, Street Food che animano di golose prelibatezza la rassegna teatrale, proponendo agli ospiti una rivisitazione del cartoccio alle alici, con l’aggiunta del classico fiori di zucca la romana e di fagottini alla polpa di granchio.