Duplice omicidio all'Inps, l'assassino aveva preparato la sua vendetta

Duplice omicidio all'Inps, l'assassino aveva preparato la sua vendetta
di Raffaella Troili
3 Minuti di Lettura
Domenica 28 Settembre 2014, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 01:15

Aveva dei sospetti, che venerd nella sua testa sono diventati prove. Mauro Micucci ha seguito i movimenti della moglie Daniela Nenni sola nella stanza della contabilit al primo piano.

E aspettato nel seminterrato, al -2 dove c’è l’ufficio della ditta ascensori in cui stava Alessandro Santoni. Quando sono arrivati insieme in corridoio, non ha avuto più dubbi, hanno discusso, poi sono saliti sul montacarichi e l’uomo li ha colpiti con un pugnale dalla lama lunga 20 centimetri. Rassegnato, sotto choc, ha raccontato questo ai carabinieri che l’hanno trovato con la testa poggiata sul braccio. E’ accusato di duplice omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. «Lei voleva separarsi, stavamo discutendo in questi mesi sulle modalità, la nostra storia era logorata, da tempo conducevamo vite parallele, anche al lavoro andavamo con due auto». In realtà, lui non si rassegnava, da qualche mese la seguiva, forse aveva scoperto quell’amicizia, proprio con colui che era stato il suo confidente. C’erano stati scambi di messaggi, minacce, richieste di chiarimenti.

L’ULTIMO CAFFÈ

«A Mauro che ti succede, com’è che non ridi più?». L’ultima volta Rita, gliel’ha detto alle 14 davanti alla macchinetta del caffè, testimoni altri colleghi dell’Inps, anche loro gli hanno chiesto perché si era dimagrito tanto. E lui muto, come sempre. «Era sceso tanto di peso, in pochissimo tempo, dalla taglia 52 alla 44. Irriconoscibile. Ma restava zitto, non parlava più», ricorda la donna che conosceva sia Daniela, sia Alessandro, sia Mauro. «Da luglio era cambiato, forse aveva scoperto qualcosa, lo vedevamo deperire giorno per giorno». La coppia aveva avviato le pratiche della separazione (da anni vivevano da separati in casa), l’uomo avrebbe scoperto nello stesso periodo che la moglie frequentava il tecnico della manutenzione con cui anche lui si era sfogato. Un doppio tradimento, che potrebbe aver innescato tanta rabbia. «Gli avevo raccontato i miei problemi in famiglia».

«LA RICONQUISTO»

Ottimi genitori ma poco meno di estranei dentro casa. Al lavoro sembravano affiatata, sereni. Micucci pur vivendo in una depandance a Gallicano, non si era arreso. «Mi sono costruito una casetta vicino a lei. La voglio riconquistare, forse adesso che sono così dimagrito le piaccio» aveva detto a una collega. «Non ne voleva sapere di perderla». Una vita assieme, la lunga convivenza, poi il matrimonio dopo la nascita del terzo figlio. Per lei aveva lasciato la prima moglie, dalla quale ha avuto due figli. Ma qualcosa da un po’ si era incrinato. «Se avessi capito qualcosa, se avessi saputo aiutarlo», si rammarica ora la collega di una vita. Ma Mauro al massimo diceva un «non va tanto bene». Oppure «Sto a fà una dieta drastica, no questa non la puoi fare. E’ la dieta di Pannella». Ora Rita fa due più due: «vuol dire che digiunava»; anche Daniela era dimagrita tanto. Lui si comprava camicie e pantaloni perché tutto improvvisamente gli stava grande, ma si curava, non si voleva arrendere. Aveva cominciato a seguire le mosse della moglie e del tecnico di cui era amico, convinto negli ultimi mesi che i due stessero assieme: una doppia umiliazione, dato che proprio ad Alessandro aveva confidato i suoi dolori. «Ma che c... ho fatto?» ha ripetuto rassegnato nell’interrogatorio. Non sfugge ora un altro particolare: l’auto di Alessandro distrutta 20 giorni fa. Avvisaglie di un malessere che ha portato il programmatore a munirsi di un coltello per uccidere i suoi due traditori. E sembra che a luglio il tecnico fosse stato allontanato,in un’altra sede, proprio perché aveva avuto problemi con Micucci. «Guarda che stai rischiando...», un collega di Alessandro ricorda quel che Mauro aveva detto al tecnico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA