Studenti, atti vandalici al corteo: sfregio al portone del Virgilio, insulti e bombe carta contro la polizia

Studenti, atti vandalici al corteo: sfregio al portone del Virgilio, insulti e bombe carta contro la polizia
di Marco Pasqua
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Sabato 17 Novembre 2018, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 15:32

Un corteo contro il piano scuole sicure, i controlli negli istituti da parte delle forze dell'ordine e i tagli all'istruzione. E a guidarlo, ieri mattina, erano proprio i capibastone delle occupazioni studentesche nella Capitale, dal Virgilio al Mamiani.

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Diverse migliaia di ragazzi si sono dati appuntamento, alle 9, alla Piramide e, in contemporanea, in 70 città italiane -, per sfilare fino al Ministero dell'Istruzione, a Trastevere, scortati dalle forze dell'ordine. Particolare questo che non ha scoraggiato gli studenti dal portare a termine alcune azioni vandaliche e delle proteste clamorose contro il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nemico numero 1 dei manifestanti, tra i quali molti antagonisti, anche del mondo universitario.

L'INTIMIDAZIONE
Prima ancora della partenza del corteo, delle mani sconosciute alle forze dell'ordine avevano provveduto a vandalizzare con del silicone il portone di accesso al liceo Virgilio. Un'azione rituale nello storico istituto di via Giulia, che avviene tutte le volte che il Collettivo aderisce o organizza una manifestazione: si tratta di un atto intimidatorio nei confronti degli studenti che vogliono frequentare le lezioni, invece, di prendere parte al corteo. Un gesto che, sui social, è stato condannato anche da alcuni rappresentanti dei genitori, solitamente favorevoli alle proteste degli alunni: «Così non va! Incollare un portone non convince nessuno a partecipare. Il collante di un movimento deve essere la forza delle idee, non un po' di silicone, bisogna convincere gli altri a partecipare. L'unico risultato raggiunto è un'ala di poliziotti che fa entrare chi vuole farlo». E, infatti, in via Giulia, per tutta la mattinata, hanno stazionato due blindati della polizia, a tutela di chi voleva frequentare le lezioni.
 

 

Alla testa del corteo, c'erano proprio gli studenti del Virgilio, oltre a quelli del Mamiani, a quelli che stanno guidando l'occupazione del Socrate, ma anche del Pilo Albertelli. Si riconosce il figlio del vice-sindaco, Luca Bergamo. «Non è questo il cambiamento», recitava lo striscione di apertura del corteo promosso dagli studenti medi romani. Nel mirino di poster e cori c'è soprattutto Salvini, colpevole di aver promosso maggiori controlli nelle scuole, anche per arginare il fenomeno dello spaccio. A ponte Sublicio, alcuni studenti appendono un fantoccio del ministro leghista, con una corda. Vengono ripresi dalle telecamere della scientifica anche se, ieri sera, non c'erano ufficialmente ancora denunciati. Su via Marmorata, un gruppo politico di studenti del centro, scaglia vernice rossa contro una sede della Deutsche Bank. Lanciano un fumogeno contro l'ingresso, la vigilanza lo neutralizza. «Contro i padroni, le banche e i diktat della Ue», scrivono su Facebook i promotori del blitz, già autori di altri atti vandalici nelle settimane passate. Quando il corteo arriva a destinazione, un gruppo di giovani del Virgilio vorrebbe deviare il percorso: un pretesto per fronteggiare le forze dell'ordine. Alcuni lanciano bombe carta, altri intonano slogan contro la polizia. Che non raccoglie la provocazione e fa sì che il serpentone arrivi a destinazione, mentre il traffico nella zona è paralizzato. Salvini, intanto, replica con un tweet al blitz con il fantoccio: «All'odio e all'ignoranza risponderemo sempre con le idee e con il sorriso, amici». E ieri intanto in Prefettura firmato il protocollo d'intesa su scuole sicure per contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nei pressi di alcuni istituti scolastici capitolini.
 

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