Bimba morta a Villa Mafalda. Lettera dei compagni: «Sarai sempre con noi»

Bimba morta a Villa Mafalda. Lettera dei compagni: «Sarai sempre con noi»
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 1 Aprile 2014, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 13:30

Rispetto per il nostro dolore e verit, prima ancora che giustizia sull'assurda morte di nostra figlia.

Questo chiede Valentina, la mamma di Giovanna. Il negozio di famiglia, una boutique di modernariato d'autore a due passi dal lungotevere Flaminio, ieri ha tenuto le serrande abbassate per tutta la giornata. Impossibile lavorare. Troppo grande il dolore della famiglia per la scomparsa della bambina. «In questo momento chiediamo soprattutto rispetto per la nostra sofferenza», dice Valentina, quando risponde al telefono. La voce ferma, nonostante l'enorme dolore che una mamma non dovrebbe mai provare. «Mia figlia è morta due giorni fa, in questo periodo vogliamo solo rispetto per la nostra famiglia, rispetto per il nostro dolore enorme». Mamma Valentina parla anche per il marito, e spiega: «Non siamo persone che vogliono clamore».

Una cosa però la famiglia di Giovanna la chiede: verità. «Verità prima ancora della giustizia, che verrà dopo, in tribunale», spiega l'avvocato della famiglia, Orazio Labianca, in continuo contatto con i genitori della bambina e con lo zio che per primo ha presentato denuncia ai carabinieri. «La mamma e il papà di Giovanna vogliono capire cosa è successo in quelle quattro ore in sala operatoria, per un intervento che sarebbe dovuto durare poco più di quaranta minuti. Un intervento semplice che non doveva finire così». «La bambina - spiegano ancora dalla famiglia - aveva fatto tutti gli esami prima dell'operazione e non si era registrato nessun problema. Ora qualcuno deve spiegare perché le cose sono andate a finire così. Perché una bambina di dieci anni che non vedeva l'ora di tornare a casa per il week end dai genitori invece a casa non ci tornerà mai più».

LA SCUOLA

Giovanna non tornerà neanche a scuola. Ieri i compagni della V elementare della Santa Maria Giuseppa Rossello, a due passi dal Maxxi, hanno lasciato sulla sedia della bambina una maglietta bianca con una scritta colorata: «Sei sempre con noi, Tvb», ti vogliamo bene. La classe di Giovanna era al terzo piano. Sull'appendiabiti ieri è rimasto un gancetto vuoto. Mancava un cappottino. Lì le maestre e i bambini hanno ammucchiato un mazzetto di fiori bianchi e gialli. Sotto c'è ancora la scritta col nome della bambina, attaccata con lo scotch. Una scritta con i colori dell'arcobaleno. «Giovanna». La più colorata di tutte. «Perché Giovanna era questo - racconta la maestra Daniela - un'esplosione di colori e di vita. Una bambina così diversa dagli altri. Si notava subito che era speciale». «È come un angioletto ora, se n'è andata in cielo», hanno spiegato le insegnanti ai bambini durante la preghiera che si è svolta ieri mattina nella cappella dell'istituto. «Alcuni sapevano che la compagna avrebbe fatto un'operazione. Quindi si aspettavano di rivederla in classe da un giorno all'altro», racconta un'insegnante.

I BAMBINI

Seconda fila, quarta sedia da sinistra. Il banco di Giovanna ieri non è rimasto vuoto. Perché i suoi compagni di classe l'hanno riempito di bigliettini e disegni. Un fiume colorato per ricordare la "gioia" e la "simpatia" della compagna scomparsa. La maestra Daniela, dopo avere spiegato ai piccoli alunni cosa era capitato alla bambina, ha assegnato a tutti un tema. Titolo: "Oggi mi sento così". "In questo modo - spiega l'ingegnante - ognuno ha potuto esprimere quello che sentiva". I bambini, racconta l'anziana custode, suor Alisia, "oggi erano molto tristi. La notizia li ha buttati giù. C'è chi si è messo a piangere, chi ha voluto fare una preghiera, chi sembrava non crederci". Emozioni finite nei temi e nei disegni lasciati sui banchi. "Giovanna era la più gioiosa di tutte", scrive una bambina, 10 anni. "Ora nella nostra classe ci sarà un banco senza proprietario", aggiunge un'altra compagna. "Qui ci saranno disegni senza appartenenza e anche al saggio di ginnastica le mosse saranno più complicate. Insomma, senza di lei sarà tutto più difficile". C'è anche chi immagina che "in quei pochi secondi vissuti dopo l'intervento Giovanna sia riuscita a pronunciare solo una frase: La mia classe è magnifica". A Carnevale, ricorda la preside della scuola, Caterina De Regis, Giovanna si era vestita da clown. "Ma era una bambina originale, quindi aveva aggiunto un tocco tutto suo: aveva messo un paio di ali. Un angioletto vestito da clown. Un angioletto colorato che ora è volato via".

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