COSTI RIDOTTI
Le novità dell'ultima ora riguardano proprio i vigili urbani. Che con il nuovo accordo si vedranno dimezzare gli straordinari, sostituiti da indennità legate alla produttività. Con la riforma le casse comunali andranno a risparmiare circa 10 milioni, un terzo del fondo per gli straordinari dei dipendenti comunali, che a sua volta per 25 milioni era monopolizzato proprio dalle ore extra lavorate dalla polizia locale.
Il salario accessorio, con le nuove regole d'ingaggio, cambierà radicalmente questo istituto contrattuale per i caschi bianchi della Capitale. La giornata degli agenti è stata divisa in quattro turni da 7 ore e 15 minuti. Chi sarà in servizio di notte entrerà nei progetti di produttività (così come per i festivi) ma il ricorso agli straordinari sarà abbattuto notevolmente proprio per via della diversa turnazione, che prima non c'era. Certo, rimarrà per i grandi eventi, ma non sarà più sistematico. Premessa: le prestazioni fuori orario nel caso dei vigili urbani vengono pagate dai 14 ai 21 euro a ora.
Prima, con l'indennità notturna che scattava alle 16 e un unico turno, un agente riusciva ad accumulare una serie di bonus a pioggia con l'aggiunta di ore di straordinario. Cosa che d'ora in poi non accadrà più, «lasciando inalterati gli stipendi», si premurano di specificare dal Campidoglio.
Anche su questo punto - nonostante il clima non proprio disteso per il via dell'assenza di massa dei caschi bianchi a Capodanno - i sindacati sono pronti ad accogliere le richieste del Comune.
LE POSIZIONI
I temi di scontro, quelli dell'ultima ora, sono altri. La Cisl per esempio chiede che ci sia la retroattività: il decentrato è scattato dal primo gennaio in maniera unilaterale, con la firma attesa per oggi, secondo Giancarlo Cosentino, i dipendenti hanno diritto comunque a vedersi riconoscere gli istituti che in questo mese non erano stati previsti in busta paga. La Uil, invece, mette in guardia il Campidoglio sul fondo del salario accessorio: che deve essere, «nero su bianco», di 72 milioni di euro. «Se nell'accordo non ci sono tutti i nostri emendamenti non firmiamo», mette in chiaro Francesco Croce della Uil. Aperture dalla Cgil: occasione da non perdere, per Natale Di Cola. I sindacati autonomi, Csa e Diccap, fino a ieri non hanno voluto scoprire le carte. Oggi il quadro sarà chiaro, con tutte le posizioni in campo.
In caso di fumata bianca, con il sì dei sindacati, il testo del nuovo contratto decentrato sarà sottoposto a tutti i 24mila dipendenti capitolini attraverso un referendum, i cui esiti molto difficilmente cambieranno gli indirizzi intrapresi dalla giunta.
Simone Canettieri
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