Roma, vigili corrotti e vip favoriti, annullate multe per 200 mila euro: 14 indagati

Roma, vigili corrotti e vip favoriti, annullate multe per 200 mila euro: 14 indagati
di Michela Allegri
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Mercoledì 18 Maggio 2016, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 16:59

Migliaia di contravvenzioni annullate, fatte sparire nel nulla, cestinate. Oppure, revocate sfruttando pass di persone disabili. Il tutto, per agevolare vip, amici, personaggi della Roma bene. L'inchiesta sull'Ufficio contravvenzioni di via Ostiense è conclusa. Falso e truffa ai danni dello Stato sono le accuse contestate dalla Procura. Il buco nelle casse del Campidoglio ammonta a circa 200mila euro. Gli indagati sono 14, tre di loro sono vigili. Gli altri, sono cittadini rinomati che avrebbero beneficiato di un servizio privilegiato. Nella lista dei “fortunati”, spuntano anche i fratelli Silvio e Alessandro Bernabei, gli imprenditori di Trastevere che nel 2011 denunciarono vessazioni e taglieggiamenti da parte di tre caschi bianchi che ora sono a processo per concussione. Detengono il record delle sanzioni cancellate con modalità anomale: avrebbero risparmiato circa 100mila euro, come si legge nell'avviso di conclusione delle indagini compilato dalla pm Laura Condemi.

IN UFFICIO
Il loro uomo di fiducia in via Ostiense era un casco bianco: Enrico Riccardi (difeso dall'avvocato Antonio Paparo). Dal 2007 al 2011, avrebbe abbonato 1.288 multe ai veicoli riconducibili a due società degli imprenditori, la Spirit Service e la Bernabei Liquori. Per il magistrato, il pizzardone, dipendente dell'Ufficio notifiche, in concorso morale «con i privati istigatori e beneficiari del profitto derivante dal reato», avrebbe «soppresso o occultato le relate di notifica di contravvenzioni al codice della strada». In questo modo, con «artifizi e raggiri», gli indagati avrebbero ottenuto un ingiusto profitto «consistente nel mancato saldo delle sanzioni». Alessandro Bernabei non avrebbe pagato 73 mila 391 euro, mentre Silvio avrebbe risparmiato 30 mila e 413 euro. Con le stesse modalità, Riccardi avrebbe agevolato altri due conoscenti, che avrebbero messo da parte rispettivamente 2.721 e 2.137 euro.
 
INVALIDI
La Procura muove anche una contestazione peggiore. Per agevolare i Bernabei Riccardi avrebbe compilato una sfilza di ricorsi corredandoli di dichiarazioni false. Per ottenere l'annullamento di 52 contravvenzioni avrebbe finto che il mezzo sanzionato fosse stato utilizzato per trasportare un disabile. Avrebbe anche allegato ai documenti da presentare in Prefettura una dichiarazione apparentemente firmata dall'invalido. In realtà, si trattava di una menzogna. Come sottolinea il magistrato, la maggior parte dei veicoli multati erano mezzi commerciali «adibiti al trasporto di cose e pertanto del tutto inadeguati allo scopo dichiarato». Nel 2013, questo escamotage sarebbe stato utilizzato dal casco bianco per favorire, in misura minore, anche altri tre imprenditori. Il trucchetto dei pass dei disabili per giustificare ricorsi irregolari sarebbe stato poi sfruttato anche da due colleghi di Riccardi: Lucia Pascazi e Marco Conti. La Pascazi avrebbe aiutato tre privati. Conti, invece, ne avrebbe agevolati due, commettendo il fatto con abuso dei poteri inerenti la propria funzione di pubblico ufficiale, dipendente dell'Ufficio notifiche di Roma Capitale.
Non è la prima volta che la sezione di via Ostiense finisce nel mirino della Procura. Nel 2013, due funzionari vennero arrestati per aver soppresso migliaia di atti pubblici. Un mese fa, sono stati condannati a un anno e 4 mesi.
 
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