Vermicino, addio al pompiere eroe che provò a soccorrere Alfredino

Vermicino, addio al pompiere eroe che provò a soccorrere Alfredino
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 29 Giugno 2017, 12:17 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 08:01

Solo l'Alzheimer, di cui soffriva da due anni, gli aveva permesso di cancellare dalla memoria le immagini di quei giorni e quelle notti passate a parlare con Alfredo Rampi, inghiottito nel pozzo di Vermicino nel giugno 1981. Immagini in bianco e nero, per milioni di italiani che seguirono quelle ore drammatiche davanti alla tv, ma non per lui, che era rimasto lì, in prima linea, fino all'ultimo. Nando Broglio, 77 anni, si è spento ieri sera in una clinica sulla Tiburtina, non lontano da Guidonia, dopo un infarto. Una vita, la sua, passata nei pompieri, dove si era arruolato giovanissimo come agente ausiliario, fino a diventare capo reparto a Palestrina. Nella notte tra il 10 e l'11 giugno di trentasei anni fa era in servizio al gruppo del Tuscolano, quando venne chiamato dalla sala operativa per andare a Vermicino.

CON IL MICROFONO
Il cugino Piero Moscardini, anche lui vigile del fuoco, era nella centrale di via Genova, per coordinare i soccorsi. «Nando - racconta - arrivò sul posto la mattina dell'11, insieme alla sua squadra. E da lì non si mosse più fino alla fine. Mi ha detto da padre non potevo andarmene. Davanti alla mamma di Alfredo prese il microfono e iniziò a parlare col bambino. Lo intratteneva raccontandogli di Mazinga, l'eroe dei fumetti. Provava a distrarlo, perché Alfredino era spaventato, il terreno franava». Nando Broglio non ha mai voluto riconoscimenti per quei tre, interminabili, giorni di soccorso. «Molti politici avrebbero voluto premiarlo, ma Nando voleva solo fare il pompiere. Sempre sul campo, mai dietro una scrivania». Lascia quattro figli, di cui uno, Andrea, vigile del fuoco. A Forlì.
Franca Rampi, la mamma di Alfredino, lo ricordava così: «Il suo dialogo con mio figlio mi ha salvato la vita. Mi liberava dall'angoscia di dover essere io a parlare. Sicuramente sarei impazzita. Nando è la persona che mi è rimasta più cara in quell'occasione».