Verano, rogo doloso distrugge due alberi: i rami pericolanti ancora lì dopo un mese

Verano, rogo doloso distrugge due alberi: i rami pericolanti ancora lì dopo un mese
di Marco De Risi
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 21:14 - Ultimo aggiornamento: 21:16

Un cipresso e una quercia secolari bruciati da un rogo doloso una notte dei primi di settembre proprio davanti l’ingresso del cimitero monumentale del Verano.

La chioma e i grossi rami bruciati e pericolanti a distanza di oltre un mese, non sono stati rimossi dal Comune. Tutt’altro: incombono minacciosi su alcuni chioschi di fiori (il vero obiettivo del ”raid” incendiario), su chi ci lavora e sui passanti.

La visione spettrale degli alberi sfigura il paesaggio della piazza del Verano che ha origini francesi, poi sviluppatosi sotto vari papati fino all’opera ottocentesca dell’architetto Virginio Vespignani: un museo a cielo aperto ed è per questo che da qualche anno sono state organizzate visite guidate all’interno.

«Qui nessuno si è presentato a tagliare la parte bruciata degli alberi - si sfoga Maria, una fioraia che lavora ad uno dei chioschi distrutti dalle fiamme a settembre -.

E’ chiaro che c’è il pericolo concreto che prima o poi qualche grosso ramo cada e ci scappi la tragedia. Noi ci lavoriamo proprio sotto. Siamo preoccupati».

I chioschi davanti al Verano hanno una tradizione quasi centenaria. «Sono licenze che sono state date molto prima della Seconda Guerra - precisa Umberto, un altro fioraio -. Si sono tramandate da generazione a generazione, da padre in figlio quando ancora esisteva la licenza cosiddetta ”a braccio”.

Noi ne abbiamo viste tante in questa piazza. Pochi giorni fa è morto un uomo che abitava in un camper. Ma qui il degrado è sotto gli occhi di tutti. Dopo che qualcuno mi ha distrutto il chiosco ora sono anche costretto a lavorare con la paura dei grossi rami pericolanti sopra la testa».

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