Soldi prestati a interessi del 250%: presi gli strozzini a Primavalle

Soldi prestati a interessi del 250%: presi gli strozzini a Primavalle
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Sabato 6 Maggio 2017, 14:29 - Ultimo aggiornamento: 18:18

Usura (con tassi fino al 252% annuo), esercizio abusivo del credito, estorsione e droga: carabinieri e polizia hanno sgominato l'organizzazione che gestiva il business nei quartieri di Primavalle e Montespaccato, una volta feudo del boss della Magliana Danilo Abbruciati, terra di rifugio negli anni '90 per latitanti siciliani in fuga. A chi si ribellava o non saldava i debiti, giù botte e intimidazioni. A capo della banda c'era Bruno Zioni, classe 1959, malavitoso di rango con precedenti per reati contro il patrimonio e stupefacenti. 
 
L'operazione è andta avanti tutta la notte. Durante le perquisizioni sono saltati fuori un fucile, diverse mazzette di banconote occultate nel controsoffitto di un appartamento, nonché gioielli, orologi e portafogli interi lasciati dagli usurati come pegni. Quattro le persone arrestate. In manette con Zioni sono finiti Orazio La Rocca, 50 anni, il figlio Massimiliano, di 32 anni e agli arresti domiciliari è finita Giovanna Medori, classe 1963.

La banda funzionava come un bancomat illegale per il quartiere, punto di riferimento per chi in zona, da Primavalle a Ottavia, aveva bisogno di denaro liquido e con una certa urgenza senza passare da finanziarie riconosciute, posta o banche. Cifre non eccessive, richieste per cento, duecento, cinquecento, mille euro, che però ogni settimana maturavano interessi che la gang provvedeva a riscuotere. Se non si saldava il conto ecco botte e minacce. Gli investigatori hanno lavorato per mesi sottotraccia con intercettazioni e appostamenti. Fino al blitz nella notte tra venerdì e sabato. Carabinieri e polizia hanno accertato, finora, almeno una quarantina di vittime cadute nella rete del sodalizio. Tutte persone di livello sociale medio-basso, in alcuni casi costrette a ricorrere agli strozzini per sbarcare il lunario. Altre però prendevano i soldi in prestito per acquistare vestiti e telefonini e mantenere un tenore di vita al di là delle reali possibilità.

Nel corso delle indagini, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere e gli agenti del Commissariato di Primavalle sono arrivati anche a ricostruire le responsabilità del figlio del capo del sodalizio, che aveva realizzato in casa una serra artigianale nella quale coltivava piante di marijuana.  
Nel corso dell’operazione, inoltre, sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari, personali e veicolari a carico di altre 7 persone che sono indagate per gli stessi delitti, ma in stato di libertà. Tra queste anche una cittadina cinese di 34 anni residente nel quartiere. Tra gli indagati alcuni parenti e amici di Bruno Zioni.

Le indagini congiunte di carabinieri e polizia sono state condotte - attraverso attività tecniche, dinamiche e accertamenti documentali - nell’ambito di due distinti procedimenti penali i cui esiti sono stati poi compendiati in un’unica richiesta di misura cautelare, da parte dei pm del gruppo reati contro il patrimonio. 

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