Roma, uova contaminate a Dragona e in provincia, anche gli allevamenti al setaccio

Roma, uova contaminate a Dragona e in provincia, anche gli allevamenti al setaccio
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 23 Agosto 2017, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 12:33
Prelievi di campioni anche negli allevamenti. Si ampliano i controlli disposti dal ministero della Salute nella battaglia contro le uova contaminate dall'insetticida fipronil dopo che è stato individuato un campione risultato positivo in un laboratorio artigianale di pasta all'uovo della provincia di Roma. Fino a ieri le verifiche erano state effettuate su aziende di imballaggio, uova o derivati prelevati nei negozi e supermercati, carne di pollo. Ma con la scoperta del fipronil nella pasta realizzata dalla piccola azienda, per precauzione il ministero ha deciso di estendere il livello dei controlli. Mercoledì 23 agosto i Nas hanno annunciato il riscontro positivo anche in un allevamento in provincia di Viterbo e in un altro in provincia di Ancona, mentre la Asl ha trovato un campione positivo in un piccolo pastificio a Dragona. si sta cercando di risalire al fornitore di uova del negozio. 

PRODOTTO DALLE MARCHE
La contaminazione partita dall'Olanda e dal Belgio è arrivata anche nella Capitale e per motivi precauzionali è stato deciso di estendere le verifiche anche sugli allevamenti italiani e quindi anche del Lazio. Anche ieri gli esperti comunque rassicuravano: «Nessun rischio per la salute, la merce è stata ritirata e la produzione già bloccata da giorni». Inoltre, la dose di insetticida rilevata era molto bassa, tale da non provocare «intossicazione acuta». «L'ingrediente contaminato usato dal laboratorio in provincia di Roma è stato acquistato in un'azienda che si trova nelle Marche» spiega Giuseppe Ruocco, a capo della Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero. Da lì, da quell'ingrediente (un ovoprodotto, forse un uovo liquido) inserito nella preparazione della pasta all'uovo è partita la contaminazione della merce prodotta dalla piccola impresa. Non è ancora chiaro se l'ingrediente incriminato sia stato prodotto dall'azienda marchigiana o semplicemente acquistato da un'altra società.

LA CONTAMINAZIONE
«Stiamo cercando di tracciare il percorso del prodotto proveniente dall'azienda marchigiana» aggiunge Ruocco che spiega il meccanismo del sistema di sicurezza: «Si seguono due strade: le segnalazioni degli altri Paesi dell'Unione Europea e in Italia fino ad oggi ne abbiamo ricevute sei, e il metodo del campionamento che abbiamo deciso di mettere in campo per assicurare la massima sicurezza». Anche ieri Ruocco comunque rassicurava: «La quantità di fipronil rilevata è molto al di sotto la soglia di tossicità acuta», quindi sono escluse conseguenze per la salute. Continuano intanto le analisi sui campioni prelevati nel Lazio (al momento 16) da parte del team dell'Istituto Zooprofilattico del Lazio guidato da Ugo Della Marta.

IL PIDOCCHIO ROSSO
Sembra che la contaminazione in Europa sia nata dalla battaglia contro l'acaro rosso dei polli. Il fipronil è un insetticida che può essere usato come antiparassitario per animali domestici, per piante o per ambienti. Ma non può entrare nella catena alimentare. Il problema è nato quando in Olanda insieme a detergenti è stato usato il fipronil per disinfestare i pollai con l'intenzione di azzerare il cosiddetto pidocchio rosso dei polli. «Dal 30 settembre - annuncia Ruocco - il fipronil sarà vietato per l'uso agricolo, decisione che era già stata presa prima della contaminazione delle uova».