I TICKET
Trenitalia punta il dito anche contro «la falsificazione e duplicazione di titoli di viaggio, unitamente all'impossibilità di avere punti di controllo sul sistema di stampa e distribuzione della quota parte di biglietteria cartacea». Ma anche i biglietti elettronici finiscono sotto accusa, per le «evidenti criticità gestionali e di rapporto con la clientela, cui va aggiunta l'impossibilità per Trenitalia di emettere e verificare i titoli elettronici a bordo treno, per il ripetuto rifiuto di condividere le chiavi del sistema». L'amministratore delegato sottolinea che «nonostante il giudizio positivo sul progetto in sé, dobbiamo purtroppo rilevare come la gestione dello stesso abbia presentato criticità per noi insostenibili».
I DISAGI
Le linee interessate, che da gennaio non potranno più essere utilizzate con i normali biglietti del trasporto pubblico locale romano, sono otto: la Fl1 da Fiera di Roma a Settebagni (passando per Ostiense e Tiburtina), la Fl2 tra Termini e Lunghezza, la Fl3 tra Ostiense e Cesano, la Fl4 tra Termini e Capannelle, la Fl5 tra Termini e Aurelia, la Fl6 tra Termini e Colle Mattia, la Fl7 e Fl8 tra Termini e Torricola.
Con l'uscita di Trenitalia da Metrebus la conseguenza principale per gli utenti sarebbe la necessità di acquistare un nuovo biglietto per viaggiare sui treni regionali, con aggravio di costi soprattutto per i pendolari dei quartieri periferici di Roma. «In quest'azienda vanno cacciati tutti i dirigenti - commenta l'assessore capitolino alla mobilità, Stefano Esposito - È l'ennesima dimostrazione che questi manager sono inadeguati e fanno il male dell'azienda».