Roma, befana a piazza Navona, tornano i Tredicine. Il comune: «Non possiamo escluderli»

Roma, befana a piazza Navona, tornano i Tredicine. Il comune: «Non possiamo escluderli»
di Camilla Mozzetti
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Sabato 9 Settembre 2017, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 16:28
Alla fine siedono allo stesso tavolo e presentano insieme il bando per la festa della Befana di piazza Navona che, dal prossimo 2 dicembre, tornerà ad ospitare per 36 giorni una parte dei vecchi operatori riconducibili alla famiglia Tredicine. L'assessore al Commercio, Adriano Meloni, che avrebbe optato per la cancellazione del criterio di anzianità, utile a blindare in parte i vecchi ambulanti in fase di assegnazione dei posteggi, cede al compromesso con il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia, seduto ieri e sarà stato solo un caso alla sua destra. «L'anzianità, fosse stato per me dice Meloni a margine della presentazione avrebbe preso zero punti».

Invece continuerà a valere in ragione del nuovo Regolamento sul commercio su area pubblica, redatto proprio da Coia (e approvato dall'Assemblea capitolina) che descrive la festa della Befana come un appuntamento ancora fieristico e pertanto obbligato, nella fase di assegnazione dei posteggi, a rispettare l'anzianità di servizio e di impresa degli operatori. Come ha puntualizzato sempre Meloni a margine della presentazione del bando: «Con le regole correnti non si potevano tenere fuori i soliti noti». E i soliti noti sono i tanti ambulanti riconducibili alla famiglia che su Roma gestisce da anni il maggior numero di licenze per il commercio su area pubblica. L'anzianità alla fine varrà 20 punti sui 100 complessivi. «Non abbiamo potuto fare di più confessa ancora Meloni I Tredicine sono legalmente preparati, si sarebbero subito attivati per far ricorso». Il bando, attenzione, durerà per i prossimi 9 anni: fino al 2025. E tuttavia, ieri mattina, nella sala della Piccola Protomoteca a microfoni accesi Meloni e Coia ripetevano un solo concetto: «Sarà una festa pluralista, libera e di qualità che punta a ripristinare la vera atmosfera natalizia».

I BANCHI
I posteggi complessivi saranno 73: 28 per il commercio, 20 per l'artigianato, 6 per gli spettacoli viaggianti, 7 per gli itineranti, 8 per le attività culturali e ludiche e 4 per le Onlus (per questi ultimi dovrà intervenire l'assessorato alla Cultura con altri avvisi di gara che arriveranno nei prossimi giorni). C'è da contare poi il palco, il teatro dei burattini, la giostra e il presepe. L'anzianità, come detto, non scompare. Gli altri 80 punti, invece, saranno divisi tra la qualità dei prodotti, il rispetto dell'ambiente e l'apertura ai portatori di handicap. Sul criterio di qualità l'amministrazione non si è sforzata più di tanto. Sia per i prodotti alimentari che per quelli artigianali, questo parametro varrà fino a un massimo di 60 punti. Ma agli operatori basterà vendere prodotti tipici natalizi senza doverne specificare la provenienza. Un esempio: non essendoci premialità per chi produce direttamente i prodotti (come i dolci), agli ambulanti basterà acquistarli, magari dalla grande distribuzione, per poter ottenere punteggio. Un meccanismo che i vecchi operatori della rassegna potranno praticare senza eccessivi sforzi.

LA QUALITÀ
Ancora: benché siano stati riservati 5 punti a chi offrirà articoli provenienti dai territori terremotati, riservare uno spazio maggiore sul banco per i cibi per i celiaci basterà a ottenere punti. A prescindere dalle garanzie sulla fattezza e provenienza dei cibi stessi. Anche per l'uso dei materiali riciclati per i manufatti artigianali dagli alberi di Natale ai giocattoli il bando non annovera l'osservanza di particolari certificazioni se non quelle previste già dalle normative vigenti come i marchi CE. In più saranno premiati quegli operatori che useranno sacchetti ecologici per i rifiuti o illuminazioni a basso consumo. «Molto rumore per nulla», commenta la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, che si è vista sottrarre dal Comune la gestione della festa. «I criteri di qualità che avrebbero dovuto fare davvero la differenza spiega sono irrisori mentre se ci dovesse essere nella graduatoria finale una parità di punteggio, l'ago della bilancia penderà a favore dell'anzianità». Dulcis in fundo, l'amministrazione cinquestelle ha deciso di procrastinare l'adozione del banco-tipo (approvato dalla Sovrintendenza capitolina per ripristina il decoro della piazza) al prossimo anno. Il motivo? Gli operatori devono avere il tempo per adeguarsi.