Trattati, Centro blindato, allarme dei negozianti: «Costretti a chiudere»

Trattati, Centro blindato, allarme dei negozianti: «Costretti a chiudere»
di Fabio Rossi
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Martedì 21 Marzo 2017, 09:45
«Rischiamo di lavorare inutilmente, con pochissimi clienti, e di restare bloccati tra i divieti e i blocchi: a questo punto meglio restare chiusi, tanto gli incassi sarebbero minimi». Il grido d'allarme del gestore di un ristorante a due passi dalla Fontana di Trevi, che al sabato abitualmente fa il pieno di turisti, è il perfetto barometro del clima che si vive tra i commercianti del centro storico della Capitale. Specialmente chi lavora all'interno o a ridosso delle zone blu e verde: quelle che il 24 e 25 saranno soggette alle maggiori limitazioni, per garantire la sicurezza delle celebrazioni dei sessant'anni dei Trattati di Roma, che hanno aperto la strada alla formazione dell'Unione europea. Il cuore della Città eterna dunque rischia di restare deserto, con i commercianti che non esitano a definire «assurda» la decisione dei responsabili della pubblica sicurezza di «bloccare e blindare il centro storico».
SERRANDE GIÙ
Sono molti, tra piazza Venezia e via Veneto, i commercianti che stanno valutando seriamente l'idea di prendersi un weekend di vacanze forzate. «Il settore ne risentirà duramente, così come avviene per ogni manifestazione o sciopero, con introiti che calano del 70-80 per cento - sottolinea Valter Giammaria, leader romano di Confesercenti - È assurdo che per consentire queste manifestazioni di pensi ad un blocco così imponente, costringendo di fatto romani e turisti a non frequentare il centro nelle giornate fondamentali per lo shopping». L'idea della serrata si fa largo sopratutto nei negozi che affacciano sul percorso del corteo più temuto sul fronte dell'ordine pubblico, quello che, nel pomeriggio, si muoverà da Porta San Paolo alla Bocca della Verità: riuniti nel nome Euro Stop, sono previsti circa ottomila manifestanti, con folta presenza di No Tav, No Euro, centri sociali, e possibili arrivi anche da Francia, Germania e Grecia. «Rischiamo di trovarci qualche vetrina spaccata, o peggio: meglio tenere le serrande abbassate», dice un commerciante di via Marmorata, a Testaccio.
LA PAURA
Più ci sia avvicina al Campidoglio, però, più la voglia di restare chiusi cresce. «Il clima sabato sarà abbastanza teso e non mi stupirei se molti commercianti decidessero di abbassare le serrande - conferma Massimiliano De Toma, presidente di Federmoda-Confcommercio Roma - Sarebbe assurdo se una giornata di celebrazioni si trasformasse in un giorno di ordinaria follia». Nella zona del Tridente e di piazza di Spagna, invece, «i negozi non chiuderanno, perché si tratta della zona protetta dove le manifestazioni non passano - dice l presidente della Confcommercio centro di Roma, David Sermoneta - Il centro è blindato, ma proprio per questo motivo il rischio è di avere un'altra giornata persa». Saranno off-limits per motivi di sicurezza anche alcuni monumenti e aree archeologiche come il Colosseo, il Foro Romano-Palatino e la Domus Aurea. Mentre è al vaglio la possibilità di stabilire la chiusura anche delle scuole che ricadono nelle zone sottoposte a speciali controlli di sicurezza.
 
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