Trambus, la strana storia dei pullman venduti e ricomprati. Indagine dell'Atac

Trambus, la strana storia dei pullman venduti e ricomprati. Indagine dell'Atac
di Michele Galvani
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Venerdì 8 Novembre 2013, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 17:12
Trambus Open venduti, dismessi e rivenduti. Senza firme, verbali di consegna, ratifiche del Cda. Un affare da un milione e ottocentomila euro, su cui adesso l’Atac vuole vederci chiaro. E non è escluso che nel prossimo futuro anche la procura di Roma possa avviare un’indagine su questa vicenda. Si tratta di una singolare operazione che sarebbe stato orchestrato dalla società francese Les Cars Rouge guidata da El Azm Abdallah con il placet del consigliere delegato di Trambus Open, Fausto Concezzi e del suo ad Adalberto Bertucci.



La relazione-denuncia era stata presentata già un anno fa da un consigliere delegato di Trambus all’ex ad di Atac (in quanto società partecipata al 60%) Roberto Diacetti che avviò subito un audit interno per le verifiche del caso. E successivamente l’attuale ad di Atac, Danilo Broggi, lo scorso 20 settembre ha portato il fascicolo in consiglio di amministrazione, convincendo il cda ad esprimersi a favore di un’indagine veloce che accerti ogni tipo di responsabilità. Anche perché, tirando le somme, si tratta di un’operazione che potrebbe - per ipotesi - aver consentito l’accantonamento di una ingente somma di denaro al di fuori di ogni contabilità. Quindi utilizzabile anche per scopi illegali.



CIFRE E NODI

La storia parte nel gennaio 2009, quando Trambus Open risolve il contratto con Opera Romana Pellegrinaggi. A quel punto c’era la necessità di sbarazzarsi di alcuni mezzi usati dai bus della Linea Roma Cristiana: nella relazione del revisore dei Conti Emiliano Clementi (inviata a Diacetti, all’allora presidente Atac Grappelli, al presidente del collegio sindacale Costantino Lauria e al sindaco Atac Spa Renato Castaldo) dopo una trattativa con la società francese Le Cars Rouges S.A. si evidenzia la possibilità di cedere 10 mezzi ritenuti eccedenti alla Les Cars Rouges. Nella relazione si legge il valore dell’affare (1.500.000 + Iva) ma, soprattutto che «lo scrivente non ha rivenuto né il verbale con il contratto di usufrutto né il verbale di consegna dei mezzi». Nessuna ha mai fatto una valutazione, né ha messo nero su bianco il perché di tale operazione. Non solo. Si specifica che i dieci automezzi non furono acquistati da Les Cars Rouge «ma da una società (interamente posseduta da Les Cars Rouges) denominata Open Top Sishtseeing Italy s.rl.». Tale cessione «non è accompagnata né da un contratto né da una perizia sui 10 automezzi ceduti». Infine il revisore sottolinea come a fronte di un accordo da un 1.500.000 euro «Open Top Sightseeing versò solo 500.000 euro venendo così meno a quanto pattuito in data 21 aprile 2009 (pagamento del corrispettivo integrale e contestuale) senza la benché minima contestazione degli amministratori di Trambus Open».



I SOSPETTI

A questo punto succede un altro fatto che ha destato diversi sospetti: due mesi dopo la fatturazione della cessione dei 10 bus, «Trambus Open acquistò da Open Top Sightseeing Italy l’usufrutto di 4 dei 10 automezzi precedentemente ceduti) per 576.000 euro», scrive ancora il revisore nella sua nota all’Atac. Insomma, vendono bus per il sovradimensionamento della flotta e poi ne riacquistano altri. Il consigliere delegato che ha sollevato il caso parla di «una possibile plusvalenza generata con la cessione dei 10 veicoli che potrebbe non essere effettiva considerato il riacquisto dell’usufrutto dei 4 automezzi». Tra l’altro il revisore Clementi rimarca come a metà mese sia prevista l’assemblea dei soci Trambus Open che dovrebbe deliberare l’avvio della procedura contro gli ex amministratori. E contemporaneamente tutta la materia potrebbe diventare oggetto di interesse per la procura di Roma.
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