Roma, emergenza topi, l'allarme della Asl: in Centro sono raddoppiati

Roma, emergenza topi, l'allarme della Asl: in Centro sono raddoppiati
di Lorenzo De Cicco e Camilla Mozzetti
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Venerdì 4 Marzo 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 13:13


Il picco di casi è in tre zone centrali della città, tra piazza Augusto Imperatore, Trastevere e l'area di Borgo Pio, da Porta Santo Spirito a via della Conciliazione. L'esercito sotterraneo dei roditori capitolini, che ha fatto breccia nelle biglietterie del Palatino e dei Fori imperiali (al Colosseo hanno trovato un ratto morto al desk per i turisti), è sbucato pure nelle strade che dall'8 novembre scorso vengono percorse ogni giorno da migliaia di pellegrini. In campo, insieme alle squadre dell'Ama che hanno realizzato già quasi mille interventi da gennaio, ci sono anche gli esperti della Asl. D'accordo a dire che la presenza dei roditori in città è in forte aumento. «Le segnalazioni alla Asl sono raddoppiate, l'aumento è soprattutto in centro storico e in Prati», dice Enrico Di Rosa, responsabile per la Asl Roma 1 del Sisp (Servizio Igiene e sanità pubblica). «Non siamo in una situazione di emergenza sanitaria - sottolinea - non si tratta di grandi numeri, però va detto che a noi si rivolgono solo per i casi più critici, soprattutto le scuole. Ma è innegabile che il fenomeno sia in crescita e abbiamo deciso di potenziare i nostri interventi».

LE MALATTIE
Anche perché la presenza dei roditori, oltre al degrado, può portare con sé serie conseguenze dal punto di vista medico. «Ci sono forme virali meno gravi, febbri, tetano, infezioni. Ma i topi possono trasmettere anche la leptospirosi emorragica, una malattia che se viene diagnosticata in ritardo può avere conseguenze serie. Sono malattie abbastanza rare, ma bisogna comunque avere presente che c'è un rischio sanitario».
Le zone dove è intervenuta di più l'Ama sono quasi tutte tra il I e il II Municipio: da Borgo a piazza di Spagna, passando per Campo de' Fiori, piazza Navona, Fontana di Trevi. E Castel Sant'Angelo, dove l'assedio dei roditori è ciclico:
 
«Qui – spiega la presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi – abbiamo richiesto tantissimi interventi ma sono stati tutti superficiali». Vale a dire «bonifica dell'esterno e dei giardini» senza che si potesse – per cavilli burocratici e rimpalli con il Comune e la Sovrintendenza – poter aprire anche «solo un cancello della Mole Adriana, scendere nei sotterranei e ripulire a fondo tutta l'area». Insomma a Roma la lotta ai topi viaggia sull'onda dell'emergenza. «Tutta Roma – sottolinea la presidente del XII, Cristina Maltese – vive su un'interrata topolandia, non si può pensare di risolvere il problema andando a tamponare soltanto i singoli casi. Servirebbero almeno 100mila euro, ce ne hanno dati al massimo 35mila». Nel XV municipio, racconta il presidente Daniele Torquati, «abbiamo aggiunto risorse da bilancio per altri 20mila euro ma ora non sappiamo come andare avanti». Ieri dal Campidoglio però è arrivata una risposta forte: il commissario Tronca, ha varato un piano da 1 milione e 250 mila euro per triplicare gli interventi di derattizzazione.

GLI ISTITUTI
Le operazioni riguarderanno tutta la città. Perché quello dei topi non è solo un problema del centro: l'allarme roditori resta acceso anche in periferia, soprattutto nelle scuole. Dall'Istituto comprensivo via Micheli del Villaggio Olimpico, al Capitan Massaia (III municipio), all'Andrea Baldi (XIII) alla Ferraroni (V municipio), alla Balabanoff (IV municipio), fino alla Giacomo Leopardi.
 

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