Terremoto, a Roma evacuati i musei: aperti i siti archeologici

Terremoto, a Roma evacuati i musei: aperti i siti archeologici
di Laura Larcan
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Mercoledì 18 Gennaio 2017, 13:22 - Ultimo aggiornamento: 19:26
Chiuse la Galleria Borghese e le Domus Romane sotto palazzo Valentini, evacuati musei e ministeri. È stato un lavoro lungo e complesso per l'unità di crisi per siti e monumenti del Ministero per i Beni culturali e per il turismo guidata dal direttore del Segretariato del Lazio Daniela Porro, dopo le tre scosse di terremoto avvertite a Roma nell'arco di appena mezz'ora. Ma è stata la quarta scossa (dopo le 14:34), a far salire il livello di precauzione. Disposte la chiusura, infatti, della Galleria Borghese dove sono stati invitati ad uscire i visitatori con il biglietto rimborsato, e il complesso archeologico delle Domus Romane sotto palazzo Valentini. Evacuato il Quirinale, dove erano in corso le visite guidate alle sale del palazzo. Chiusi gli ascensori delle Scuderie del Quirinale (galleria che è rimasta aperta) e del Colosseo. Alcuni musei sono stati evacuati temporaneamente in via precauzionale, subito dopo il sisma, come Palazzo Barberini e Palazzo Venezia. Le istituzioni culturali stanno adottando la procedura di sicurezza prevista in caso di terremoto. I direttori delle sedi museali hanno invitato i visitatori ad uscire (i biglietti pagati resteranno validi anche nei prossimi giorni, assicurano dalla direzione). In strada anche il personale dei musei e di custodia. L'attesa è tutta per i responsabili tecnici della Sicurezza che, una volta effettuata la verifica delle condizioni strutturali, dara' l'autorizzazione a rientrare. "Ma non c'è nessun allarme al momento per la salute del patrimonio, stiamo solo seguendo la procedura prevista - spiegano da Palazzo Barberini - abbiamo già eseguito un primo rapido monitoraggio nelle sale e non abbiamo riscontrato danni. Naturalmente stiamo attivando controlli e verifiche più approndite".

Squadra in azione sulla cupola del Pantheon per monitorarne le condizioni.
Sorvegliata speciale in queste ore anche la Galleria Borghese che con la scossa del 30 ottobre aveva registrato una profonda crepa. Intorno alle 14:45, dopo l'ultima scossa, sono fioccate le disposizioni di evacuare il museo immerso nella Villa Borghese: 
«Sono state subito effettuate ricognizioni nel seminterrato e nei vari ambienti con esperti ingegneri e non risultano problemi - raccontano - La scossa si è sentita al piano alto, ma poco nelle sale e quindi il pubblico è rimasto tranquillo». Controlli a tappeto anche per i musei comunali che non hanno chiuso su indicazione della Sovrintendenza capitolina. Dal Museo di Roma in Trastevere a Palazzo Braschi, il personale interno, subito a ridosso delle scosse, ha allertato il pubblico in sala e comunicato che nel caso qualcuno avesse scelto di uscire sarebbe potuto rientrare senza l'obbligo di pagare il biglietto. 

Restano aperti i siti archeologici. Dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e paesaggio precisano che il Colosseo, Palatino e Terme di Caracalla restano aperti al pubblico. Nel frattempo si stanno effettuando sopralluoghi tecnici in tutte le sedi, dall'Appia Antica a Ostia Antica. Ma sono soprattutto le chiese e i palazzi ad impensierire i tecnici. I controlli stanno diventando complicati per la sequenza massiccia di tre scosse ravvicinate. Sorvegliata speciale anche la chiesa di San Lorenzo fuori Le Mura che aveva "sofferto" distacchi di materiali dalla copertura durante la scossa del 30 ottobre scorso: "La messa in sucurezza dopo il 30 ottobre sembra stia reggendo - dicono dalla segreteria - Speriamo regga stavolta".
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