Roma, sciopero Ama, è caos. L'azienda: «Tenetevi i rifiuti a casa»

Roma, sciopero Ama, è caos. L'azienda: «Tenetevi i rifiuti a casa»
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 15 Giugno 2016, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 21:38

L'ALLARME
«Sarà uno sciopero molto doloroso» dice il presidente dell'Ama, Daniele Fortini. L'azienda in queste ore è corsa ai ripari, ha fatto viaggiare i tir senza soluzione di continuità verso il nord Italia in modo da liberare gli impianti di trattamento di Rocca Cencia e Salaria, visto che dal primo turno di questa mattina fino alle 4.30 di domani si svolgerà lo sciopero nazionale dei dipendenti del settore dell'igiene urbana, proclamato da Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Fiadel.

STOP
In sintesi: da oggi all'alba i rifiuti non saranno raccolti e dunque domani bisognerà recuperare, per questo è necessario che negli impianti ci sia spazio e non si crei il tappo. Il problema è che lo sciopero causerà anche la chiusura degli stabilimenti e quindi gli effetti li vedremo per molti giorni. Ma l'Ama ha rilanciato l'appello simile a quello che fece il 31 maggio: cari romani se a causa dello sciopero trovate i cassonetti pieni, non abbandonate i rifiuti per strada, ma teneteli in casa. Più precisamente ecco la richiesta ufficiale dell'azienda ai cittadini in vista dello stop della raccolta e della pulizia prevista per oggi: «In base a precedenti casi del genere, Ama fa presente che potrebbero verificarsi dei disagi nella regolare erogazione dei servizi normalmente assicurati. L'azienda conta nella collaborazione di tutti i cittadini e li invita a non abbandonare sacchetti dei rifiuti in terra in presenza di eventuali cassonetti non svuotati».

 


IL RINNOVO
C'è però un altro tema delicato: secondo Utilitalia, la federazione che riunisce le municipalizzate dei rifiuti, deve intervenire il Garante degli scioperi e cambiare le regole. Tesi sostenuta anche da Fortini, «anche se sarebbe meglio che le nuove regole fossero frutto di un accordo tra le aziende e i sindacati». Analizza Fortini: con il porta a porta, la raccolta dell'organico deve rientrare tra i servizi minimi garantiti, non può essere interrotta, per ragioni di sanità pubblica. Fin qui l'emergenza rifiuti in arrivo a causa dello sciopero, tenendo conto che già in queste ore, con le assemblee propedeutiche svoltesi nei depositi, si sono visti per strada i primi effetti, che significa rifiuti per strada.
Ma lo sciopero di oggi, determinato dal mancato rinnovo del contratto nazionale, sta incattivendo il clima. I sindacati sono pessimisti, poiché l'altra notte è saltata una trattativa già parziale, visto che era in corso solo con le imprese private riunite nella sigla Fise. E se si va allo scontro, Roma pagherà un conto salato: il prossimo passo, potrebbe essere lo stop degli straordinari, che per Ama rappresenterebbe un colpo letale a un servizio già deficitario. Ma anche Utilitalia ieri è andata all'attacco, accusando i sindacati di volere entrare a gamba tesa, lasciando i rifiuti per strada, sulle dinamiche dei ballottaggi, compreso quello di Roma.
 
PERMESSI SINDACALI
Dice Utilitalia: «Mentre in alcune città esplodono nuove emergenze rifiuti, la chiamata alle urne per il ballottaggio rappresenta una buona occasione per creare il massimo dei disagi e della pressione mediatica, proclamando un nuovo sciopero dei lavoratori dell'igiene urbana». Ai sindacati - dicono da Utilitalia - sono state offerte 110 euro al mese in busta paga, ma la trattativa è saltata. Non solo: si chiede anche un taglio significativo dei permessi sindacali. Dal punto di vista di Ama, Fortini la sintetizza così: «Per noi è fondamentale l'aumento della produttività: le ore settimanali lavorative passino da 36 a 38 e il lavoro domenicale sia considerato festivo ordinario. Questo ci consentirebbe di risparmiare 14,5 milioni di euro all'anno e offrire un servizio migliore. E ai dipendenti entrerebbero, in cambio, in busta paga 110 euro al mese».
Dai sindacati però sono pessimisti sulla possibilità di trovare una intesa. Natale Di Cola (Fp Cgil): «Noi siamo sempre stati cauti nel ricorso allo sciopero in Ama, ma la situazione del contratto nazionale è inaccettabile». Anche Pasquale Paniccia (Fit Cisl) conferma: «La trattativa è sospesa, si va allo sciopero».