I giudici hanno ritenuto che «deve ritenersi che l'adozione degli strumenti contenenti le regole del servizio taxi sia affidata al consiglio comunale», e che «non emerge dallo statuto del Comune di Roma alcuna previsione che affidi alla competenza sindacale l'adozione dei provvedimenti regolanti le modalità di svolgimento del servizio ne è rinvenibile nella fattispecie concreta la presenza di quei presupposti che la legge prima e la giurisprudenza poi ritengono indispensabili affinchè sia (legittimamente) affidata alla competenza del sindaco l'adozione di atti di natura tipicamente gestionale».
«La decisione del Tar del Lazio parla di una realtà che l'amministrazione Alemanno ha ereditato. È comunque nostra intenzione, dopo aver visionato gli atti, portare in Consiglio comunale tutto ciò che è previsto in merito alle tariffe agevolate, come la riduzione del 10 per cento per le donne che viaggiano tra le 21 e l'una di notte e per le persone che si recano negli ospedali cittadini - ha detto l'assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Sergio Marchi - Abbiamo riformato la commissione consultiva ed è nostra intenzione migliorare il servizio taxi. La sentenza del Tar ci fornisce una ulteriore occasione per migliorare. Ricordo che abbiamo dato il via all' operazione sicurezza e legalità con 57 totem informativi che verranno installati vicino ai grandi alberghi del centro storico nei principali punti di attrazione turistica e alla Stazione Termini sui quali, in italiano e inglese, sarà possibile trovare informazioni utili sulle tariffe e non solo».
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