Stupro della 17enne a Pineta Sacchetti,
caccia al sesto componente del branco

Il parco della Pineta Sacchetti
di Valeria Pacelli
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Martedì 21 Giugno 2011, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 23:16
ROMA - Doveva essere una serata tranquilla, da trascorrere insieme ad alcuni amici in una fresca pineta romana. Ma la notte del 30 aprile scorso, per Claudia, 17enne romana, e alcuni suoi coetanei, si trasformata in un inferno. Perch improvvisamente si sono avvicinati a loro un gruppo di filippini, sei in totale, tutti ventenni. Prima hanno cercato di rapinarli, poi però la situazione è degenerata, sfociando in una violenza sessuale. Così Claudia (nome di fantasia) è stata sequestrata per ben tre ore e stuprata. Ma nei giorni scorsi cinque dei suoi aggressori sono stati fermati e portati a Regina Coeli. Accusati di aggressione, violenza di gruppo e sequestro di persona. Il branco è stato interrogato ieri dal Pm Eugenio Albamonte, titolare dell’indagine. Ma l’elenco dei componenti del banda non sarebbe ancora completo: mancherebbe infatti una sesta persona non ancora identificata.



Al pubblico ministero dovranno spiegare cosa è accaduto realmente il 30 aprile scorso, la sera in cui Claudia ha deciso di trascorrere alcune ore alla Pineta Sacchetti, uno spazio verde accanto al Policlinico Gemelli. Si trovava con quattro amici in uno stabile abbandonato vicino al Parco, quando, verso l’una, un gruppo di filippini si è avvicinato. L’aria non era di certo amichevole. L’intento iniziale infatti era proprio quello di rapinare i coetanei. Così, armati di alcuni bastoni, li hanno aggrediti e picchiati. Poi, una volta portata a termine la rapina, hanno deciso che la partita non era ancora chiusa.



Ad avere la peggio, Claudia, che a soli 17 anni, si è ritrovata nelle mani di sei sconosciuti che l’hanno sequestrata e portata in una zona poco illuminata della Pineta. Qui il branco l’ha violentata per tre lunghe ore. Intanto i suoi amici avevano avvertito la polizia. Quando sono arrivati gli agenti, l’hanno trovata che vagava per il parco sotto choc. Immediatamente è stata fatta una denuncia e sono state avviate le indagini. Il pm Eugenio Albamonte, titolare del fascicolo aperto sul caso, con l’aiuto della quarta sezione della squadra mobile, ha interrogato nei giorni scorsi sia la ragazza violentata che gli amici presenti quella sera, che hanno ricostruito l’identikit degli aggressori.



La prima identificazione è avvenuta sabato. Un componente del branco, originario della Filippine di appena 21 anni, è stato visto mentre passeggiava proprio intorno alla Pineta. Così è stato fermato e di fronte agli agenti ha confessato tutto: prima la rapina e poi la violenza. Ha ricostruito tutta la vicenda nei dettagli, fornendo anche i nomi dei complici. Secondo il suo racconto si sarebbe trattato di una degenerazione dovuta soprattutto all’uso di droghe e alcolici. Intanto, il Gip Simonetta D’Alessandro ha convalidato il fermo anche per altri quattro filippini che sono stati portati a Regina Coeli. Ma per gli inquirenti, mancherebbe all’identificazione una sesta persona, che sarebbe riuscita a sfuggire alla giustizia, almeno per ora.



Il sindaco Gianni Alemanno in una nota dice che «Roma è vicina alla giovane che è stata vittima di un abuso. Per questo, come per tutti i casi di violenza sessuale consumati nella nostra città, il Comune di Roma si costituirà parte civile nel processo». E conclude: «Alla giovane e alla sua famiglia desidero portare la solidarietà di tutta l’amministrazione capitolina».



«Nella speranza che sia fatta piena luce e che gli autori della violenza vengano assicurati alla giustizia esprimiamo piena solidarietà alla giovane ragazza. Purtroppo da mesi si registra nella Capitale un’escalation di violenze che deve far riflettere il sindaco Alemanno di fronte all’ormai palese fallimento delle politiche per la sicurezza dell’amministrazione comunale», hanno affermato Umberto Marroni e Fabrizio Panecaldo, capogruppo e vicecapogruppo Pd Roma Capitale.
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