«Sin dall'inizio ho avuto un brutto presentimento -dice- anche perché la ragazza parlava bene l'italiano e se avesse avuto un problema si sarebbe potuta mettere in contatto con chiunque. L'ambasciata insieme alla comunità cinese si era subito mossa e ci siamo affidati alla polizia italiana, di cui abbiamo grande fiducia».
«Comunque la notizia che si trattasse di una rapina era già circolata perché noi usiamo strumenti come Wechat e sin dalle prime ore della scomparsa di Zhang Yao -racconta King- eravamo venuti a sapere dalla coinquilina che mentre era al telefono con lei e prima che la chiamata si interrompesse la ragazza le aveva detto che la stavano scippando due bianchi e uno di colore. Speriamo che la verità venga fuori al più presto», conclude.
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