Roma, sedili anti-clochard in stazione

Roma, sedili anti-clochard in stazione
di Mirko Polisano
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Aprile 2017, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:53

La stazione Ostiense ha ormai dichiarato (non ufficialmente) guerra al bivacco e anche ai clochard. I cilindri di acciaio installati, da qualche tempo, all'interno della struttura ferroviaria di piazzale dei Partigiani hanno di fatto reso la vita impossibile a chi utilizzava gli spazi vuoti al riparo della banchina per trascorrerci la notte. Ora i senza fissa dimora hanno dovuto, per forza di cose, traslocare e spostare i loro giacigli altrove, sfruttando qualche sottoscala.

LE REAZIONI
«Mancava solo che li mettessero anche sul pavimento racconta Vittorio, uno dei pendolari che quasi ogni giorno fa la spola tra Roma e Viterbo . È un brutto segnale di immagine che dà la Capitale. Quegli appoggi poi servivano anche ai passeggeri nelle lunghe attese per sistemare bagagli o sedersi». Roma, dunque, città dell'accoglienza e dell'integrazione che, talvolta, riesce a mostrarsi poco tollerante. «Meglio così dice Giuseppe, l'edicolante della stazione- da quando hanno messo quei piloni di ferro, nessuno viene più qui a dormire. C'erano barboni dappertutto e questi ambienti erano invivibili. Adesso è tutta un'altra cosa».

«Sappiamo tutti il perché di quelle istallazioni rivela uno degli addetti delle pulizie lavoro qui dal 2000 ed effettivamente la situazione era diventata ingovernabile. Diciamo che chi gestisce la stazione ha trovato il modo per risolvere il problema». Anche il resto del terminal non sembra essere predisposto all'accoglienza dei senza fissa dimora visto che i bagni vengono chiusi dalle 22, e le panchine sono monoposto, vale a dire con il bracciolo che vieta di potersi sdraiare. Un dibattito che riporta indietro nel tempo all'era Alemanno, quando l'allora assessore all'Ambiente De Lillo annunciò l'installazione di braccioli anti-barbone proprio in mezzo alle panchine.

I RIFUGIATI
«Questa piaga racconta invece la titolare di un bar è sottovalutata, ma sono molti anche i padri di famiglia che non hanno più un tetto». La stazione Ostiense era diventata da tempo un punto di ritrovo per i «rifugiati della strada» qui quasi un centinaio secondo le ultime statistiche della Croce Rossa che in piazzale dei Partigiani trovavano un po' di calore rispetto all'asfalto dei marciapiedi. Un'iniziativa, quella dei cilindri di acciaio contro i barboni, che mal si coniuga con il clima di accoglienza che si respira tra i viaggiatori della capitale.
«Con questi gesti si dispiace un utente della linea regionale la lotta alla povertà si trasforma, ancora una volta, in lotta ai poveri, tanto crudele quanto insensata».
In realtà, Ferrovie dello Stato, ha già spiegato che l'intento non è tenere lontani i senza tetto.

LA RISPOSTA
I pioli sono stati installati nell'ambito di un piano di restyling che ha coinvolto il terzo scalo ferroviario della città, ma non riguarda i clochard. «Quelle non sono sedute, sotto si trovano gli impianti di aerazione ed è molto importante che restino liberi per garantirne il corretto funzionamento. Liberi da persone, distese ma anche sedute e dalle valigie». Il dubbio che sotto le lastre di marmo possa essere garantito il ricircolo dell'aria però resta. Intanto, alcuni commercianti ringraziano.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA