LA LETTERA
Ad accorgersi per primi dei tagli imminenti sono stati, ovviamente, i tecnici del dipartimento risorse umane. Una lettera «urgentissima», inviata a fine gennaio al ragioniere generale Maurizio Salvi, mette a nudo la situazione: «Dalle verifiche per il monitoraggio degli stanziamenti inseriti nel progetto di bilancio 2014 - si legge nel documento firmato dal direttore del dipartimento Giovanni Riu - è emersa una riduzione, rispetto al 2013, delle posizioni finanziarie connesse alla spesa per la retribuzione accessoria del personale non dirigente, pari a 70 milioni di euro». Un dato che, alla luce dei fatti, sembra addirittura ottimistico.
Nella bozza della manovra 2014, preparata dall’assessore al bilancio Daniela Morgante, il taglio è ancora più netto: il costo totale delle voci accessorie delle retribuzioni passerebbe da 151 a 70 milioni, risultando così più che dimezzato. Dal personale arriverebbero così quegli 80 milioni che, dati alla mano, l’assessore Morgante deve ancora recuperare per riuscire a chiudere il conto del 2014 basandosi esclusivamente sui tagli, molto profondi, a servizi e dipartimenti e sull’introduzione della nuova Tasi, con un aliquota per le prime case che dovrebbe essere fissata al 2,5 per mille.
LE VOCI
Il taglio più drastico sarà subito dai premi di produttività e dalle indennità per specifiche responsabilità: lo stanziamento totale del Campidoglio passerà da quasi 20 milioni a meno di tre, con una riduzione dell’85 per cento. Pesante anche il taglio dei compensi per il lavoro notturno e festivo, la reperibilità e il maneggio di valori - si passa da 31 a 7 milioni di euro - e quello per la cosiddetta articolazione oraria, che compensa l’organizzazione del lavoro su turni, dove si scende da 42 a nove milioni e rotti. Riduzione del 40 per cento anche per il lavoro straordinario, che costerà al Comune 6,8 milioni nel 2014, contro gli 11,6 spesi lo scorso anno. Problema: siamo già a febbraio, e sono stati già pagati gli stipendi del primo mese dell’anno. Ma del bilancio di previsione 2014 non c’è traccia e, visto l’iter che lo attende e i tempi abituali, è molto probabile che non ci sarà nemmeno per la fine di marzo. Ma i dipendenti, dal canto loro, vogliono certezze.
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