Stadio di Tor di Valle, strana intesa Pd-M5S: soldi pubblici per il ponte privato

Stadio di Tor di Valle, strana intesa Pd-M5S: soldi pubblici per il ponte privato
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 29 Ottobre 2017, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 08:27
Le larghe intese Pd-M5S nasceranno in quel di Tor di Valle? La controversa operazione calcistico-immobiliare sognata da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi, già stroncata dall'Istituto nazionale di Urbanistica e da tutte le principali organizzazioni ambientaliste del Paese, potrebbe far convergere in Parlamento i voti dei Cinquestelle e di un pezzo di Pd. Un'alleanza anomala, e fin qui inedita, che potrebbe nascere durante la discussione della prossima finanziaria e che di certo farebbe piacere ai privati che sperano di realizzare, accanto al nuovo stadio della Roma, un «Ecomostro» di cemento da oltre mezzo milione di metri cubi, in violazione del Piano regolatore generale, destinato in gran parte ad alberghi, negozi e uffici privati.
La manovra, rigorosamente top secret, a cui stanno lavorando esponenti grillini che gravitano attorno al Campidoglio insieme ad alcuni democratici, riguarda i fondi pubblici per finanziare il Ponte dei Congressi. Sono soldi del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. L'idea è quella di dirottare le risorse dello Stato sul Ponte di Traiano, il collegamento che nel primo piano Tor di Valle - quello varato nel 2014 e poi bocciato dalla conferenza dei servizi - era interamente finanziato dai privati, in cambio di cubature che nella seconda versione del progetto sono state sforbiciate. Il problema è che questo ponte ora come ora si ritrova senza coperture economiche. Anche se è fondamentale per evitare che nell'area intorno allo stadio, già iper-congestionata, il traffico vada definitivamente in tilt.

I TEMPI
Ecco allora l'idea: dato che il progetto del Ponte dei Congressi al momento annaspa in realtà né più né meno di Tor di Valle - un pezzo dei Cinquestelle e un pezzo di Pd che è rimasto stadista ragionano sulla possibilità di spostare i fondi pubblici da un ponte all'altro. Quando? Nella prossima legge di stabilità, senza aspettare il Milleproroghe, esposto a troppe incognite.
Va capito se la manovra andrà in porto, anche perché non tutti i dem sono d'accordo. Anzi. Del resto il Ponte dei Congressi è considerato dagli stessi tecnici comunali che si occupano di Urbanistica fondamentale per fluidificare il traffico nel quadrante Sud di Roma; mentre il Ponte di Traiano, come ha ammesso lo stesso assessore all'Urbanistica di Raggi, Luca Montuori, «è utile solo agli impianti privati», cioè allo stadio e al Business park. Se è così, viene da chiedersi perché debba essere pagato con fondi pubblici.