Spiaggia Tevere, Zorro ai vigili: «Avevo chiesto di gestire il bar»

Spiaggia Tevere, Zorro ai vigili: «Avevo chiesto di gestire il bar»
di Marco Carta e Camilla Mozzetti
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Giovedì 9 Agosto 2018, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 11:22

Gestire un chiosco all'interno dello stabilimento Tiberis. A questo avrebbe puntato Zorro, il responsabile della comunità rom di zona. I dettagli sono emersi dopo che l'uomo è stato ascoltato martedì scorso dagli agenti della polizia locale in merito alla vicenda dei rapporti intercorsi con alcuni responsabili della spiaggia. La storia non si è conclusa, al contrario: si passa solo a un nuovo capitolo. Al secondo piano degli uffici di polizia in via di San Vitale, gli agenti della Squadra mobile, diretti da Luigi Silipo, hanno concluso ieri le verifiche sul caso dello stabilimento Tiberis e sugli incontri tra l'uomo che vive accampato da anni negli ex depositi del servizio giardini, a pochi passi della spiaggia , e alcuni funzionari del Campidoglio che hanno seguito il progetto dello stabilimento.

Questa mattina l'esito degli accertamenti sarà trasmesso in Procura, dopo che in Questura sono stati ascoltati la progettista, Simonetta De Ambris, e altri responsabili dello stabilimento. Anche per il Campidoglio la vicenda, dal punto di vista amministrativo, non si è conclusa. La sindaca Raggi continua a ripetere che «Questa amministrazione non fa accordi con i rom», mentre l'assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari, in diretta dallo stabilimento, registra un video per sottolineare i pregi del Tiberis. Tuttavia palazzo Senatorio non ha ancora sciolto il nodo per disporre o meno un provvedimento disciplinare nei confronti dell'architetto De Ambris che per il Comune è responsabile anche delle ville Storiche.

LE RICHIESTE
Segue l'altro fronte, ovvero quello di Zorro, che avrebbe cercato in ogni modo di guadagnarsi la benevolenza del Comune di Roma, garantendo la tranquillità del posto. Da parte sua, però, non ci sarebbe stata alcuna pressione. Almeno secondo la polizia locale che, martedì pomeriggio, lo ha ascoltato per raccogliere sommarie informazioni, ravvisando il tentativo di apparire al Comune come un interlocutore credibile e affidabile, nella speranza di poter godere di futuri benefici. «Ho detto a tutti gli altri rom che questa spiaggia era importante, si possono mettere le panchine per gli anziani, fare i mercatini», ha riferito Zorro che è stato interrogato insieme all'ingegnere responsabile del progetto Silvano Simoni e a Claudio Sisto, presidente dell'associazione di protezione civile Gss Sommozzatori, che gestisce in concessione l'area confinante alla spiaggia Tiberis.

Quest'ultimo appare come uno degli interlocutori di Zorro. Il rappresentante della comunità rom ai caschi bianchi ha raccontato: «A Sisto avevo chiesto informazioni per svolgere attività sull'area. Lui mi aveva detto che mi avrebbe avvisato quando ci sarebbero stati i bandi per i chioschi». Le sue parole, però, vengono smentite dallo stesso Sisto: «Non è vero. Zorro mi aveva chiesto informazioni per il mercato abusivo di Ponte Marconi».

GLI INCONTRI
Il presidente dell'associazione di protezione civile Gss Sommozzatori, che insieme a Zorro negli anni passati aveva dato vita ad una raccolta fondi per i terremotati di Amatrice, in almeno due casi avrebbe visto il capo rom cercare un contatto con i responsabili capitolini. «La seconda volta, dopo che aveva rilasciato l'intervista, ho visto che provava a parlare con Simoni, ma veniva invitato ad andarsene». Anche lo stesso Silvano Simoni ha confermato come sin da subito Zorro si fosse fatto vivo, mostrandosi entusiasta: «Elogiava il progetto e diceva che voleva rendersi utile». Da parte sua, però, non sarebbe mai arrivata una richiesta specifica per la gestione di attività, come ricompensa per la sorveglianza offerta. «Aveva chiesto informazioni generiche per aver un sostegno sociale ha spiegato Simoni Gli ho detto che doveva rivolgersi al dipartimento politiche sociali. Durante il cantiere diversi rom sono venuti a chiedere la possibilità di lavorare. Non solo lui».

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