Spari contro il bus della linea 336 a Fidene. Cinque colpi contro il parabrezza del mezzo uscito dal deposito di Grottarossa mentre alle 6,10 di domenica mattina attraversava via Radicofani. L'arma era caricata a piombini, così ha accertato la polizia intervenuta sul posto, ma la paura è stata grande.
"Questo non è un lavoro, ma una guerra" ha sentenziato l'autista, Michele L., uscito dal deposito di Grottarossa. "Stamani stavo facendo la linea 336 - questo il suo racconto - arrivato a Fidene a via Radicofani hanno sparato cinque colpi di pistola. Fortunatamente non hanno perforato del tutto il vetro e mi sono salvato. Ma è stata una brutta avventura, poi è arrivata la polizia". Il conducente dice di avere visto un puntino rosso, un mirino puntato e poi gli spari. "Non si sa da dove questi colpi siano stati esplosi, ma lo spavento è stato tanto - aggiunge -. Era ancora notte. Li avranno esplosi da qualche finestra o balcone, per forza, perché per strada non c'era nessuno. Vedevo un puntino rosso mentre sparavano. Non ho parole, questo non è un lavoro, ma una guerra.. per guadagnare due soldi". Sull'episodio dura la condanna dei sindacati.
Fidene, spari contro il bus 336. L'autista: «Questa è una guerra»
di Alessia Marani
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Domenica 5 Marzo 2017, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 21:14
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